La tassa anti-speculazione ideata dal premio Nobel Tobin seduce finalmente i regolatori della finanza. Mentre il nostro ministro dell’Economia, professore di antimercatismo, pensa a strumenti inutili come la de-tax o la “Robin Hood tax”
Autori Sezioni: Andrea Baranes
Presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica, della rete di Banca Etica e uno dei due portavoce della coalizione Sbilanciamoci! (www.sbilanciamoci.org). Ultimi libri pubblicati: “Dobbiamo restituire fiducia ai mercati – Falso!” (Laterza) e “Finanza per Indignati” (Ponte Alle Grazie).
Il paradiso non può attendere
Con la crisi finanziaria i governi hanno scoperto che i paradisi fiscali sono un problema. I ministri dell’Economia ora corrono ai ripari. Qualche semplice misura che potrebbero prendere subito, a partire dagli off shore che hanno dentro casa propria, e dai bilanci delle società pubbliche
“Finanza per lo sviluppo”. Di chi?
La Conferenza di Doha sulla Finanza per lo sviluppo è stata un’occasione mancata. Nessuna svolta sui temi cruciali della crisi attuale: dalla cooperazione internazionale al debito estero, dai rapporti commerciali Nord-Sud ai flussi finanziari. Ma il testo finale lascia aperta la porta all’Onu nella “nuova Bretton Woods”
La nuova Bretton Woods parte stravecchia
Chiudere i paradisi fiscali, limitare i derivati, rendere illegali le operazioni fuori bilancio delle banche. Tre misure urgenti, che il G20 a Washington non prenderà