Il Forum di Sbilanciamoci! si terrà a Como e a Cernobbio dal 6 all’8 settembre: più di 30 relatori, 15 ore di seminari, gruppi di lavoro e tavole rotonde. A Cernobbio è stata assicurata totale agibilità al workshop dello Studio Ambrosetti, a Sbilanciamoci! è stata negata la possibilità di organizzare manifestazioni: ma ci saremo comunque.
Dal 6 all’8 settembre le organizzazioni di Sbilanciamoci!, come ogni anno, si ritroveranno a Como e a Cernobbio negli stessi giorni in cui si tiene il workshop dello Studio Ambrosetti. Più di 30 relatori, 15 ore di seminari, gruppi di lavoro e tavole rotonde per approfondire i temi di un modello di sviluppo alternativo al neoliberismo: quello della transizione ecologica, di un’economia disarmata, di un welfare dei diritti, di nuovi modi di consumare di produrre, di un lavoro dignitoso.
Allo Studio Ambrosetti le ricette sono ormai note: privatizzare di più, liberalizzare (cioè precarizzare) il mercato del lavoro, dare più spazio alla competizione e al mercato, ridurre gli uomini e le donne a merci. Per Sbilanciamoci! esattamente l’opposto: servono più politiche pubbliche, più diritti del lavoro, più cooperazione, più economia di giustizia, più sostenibilità.
A Villa d’Este, sede del seminario dello Studio Ambrosetti, si dà appuntamento l’establishment italiano (e qualche appendice straniera): finanzieri e manager, imprenditori, ministri in carica, esponenti della Confindustria, banchieri, generali. Al forum di Sbilanciamoci! ci saranno attivisti sociali, pacifisti e ambientalisti, sacerdoti, sindacalisti e lavoratori e lavoratrici, quelli che combattono il caporalato, operatori umanitari nelle zone di guerra, volontari che aiutano i disabili.
A Cernobbio, il Comune ci ha negato l’utilizzo della sala principale – concedendoci solo una saletta minuscola – cambiando il regolamento per la concessione delle sale dopo aver letto la nostra richiesta… A Cernobbio la Questura di Como – pur intercedendo per avere a Cernobbio una sala un po’ più grande, quella di un oratorio – ha negato ogni nostra richiesta: “No” ad una innocente biciclettata da Como a Cernobbio di 45 minuti; “No” ad una innocua passeggiata collettiva dall’imbarco del traghetto di Cernobbio alla sala dell’oratorio dove si svolgerà la sessione finale del forum; “No” ad una semplice presenza stanziale di poche decine di minuti in qualche luogo di Cernobbio.
Territorio, quello di Cernobbio, di 16 km quadrati e lungo ben 3 km. Per la Questura di Como è tutta “zona rossa”, nemmeno a Genova nel 2001 fu così estesa. Questa è un’offesa alla Costituzione repubblicana, una violazione degli articoli 3 e 21 della Carta. Ci sono due pesi e due misure: all’establishment dello Studio Ambrosetti garantita l’agibilità democratica e logistica; alle associazioni di volontariato negato tutto. Un atteggiamento ingiusto e ingiustificabile. È successo così anche l’anno scorso.
Ma non demordiamo. Ecco perché, comunque, a Cernobbio ci saremo e ci faremo sentire e vedere. Obbedire alla Costituzione significa disobbedire a chi la vuole comprimere, come aveva affermato Giuseppe Dossetti, con altre parole, alla Costituente. Questa nostra terra è l’unica che abbiamo e dobbiamo difenderla in ogni modo, impedendo il collasso sociale e ambientale. Come avrebbe detto Aldo Capitini (di fronte al rischio atomico): “A ognuno di fare qualcosa”.