Un ddl del governo Meloni vuole modificare la legge 185 sull’export di armi italiane cancellando ulteriormente la trasparenza. L’appello di Banca Etica, le critiche delle opposizioni, la mobilitazione di 80 associazioni: «Basta favori ai mercanti di armi». Dea il manifesto
Un disegno di legge voluto dal governo Meloni intende modificare la legge 185/90 sull’export di armi italiane cancellando ulteriormente la trasparenza. Ieri è ricominciata la discussione alle Commissioni Esteri e Difesa della Camera dopo che il Senato ha licenziato il provvedimento impedendo emendamenti migliorativi. L’obiettivo è l’allentamento dei controlli e a favorire le vendite delle aziende italiane che producono armamenti.
«È un provvedimento in aperta contraddizione con l’impianto normativo che l’Europa sta costruendo da anni per garantire maggiore trasparenza nel settore finanziario» ha sostenuto Anna Fasano presidente di Banca Etica, una delle organizzazioni della società civile si è mobilitata contro questa revisione. Le associazioni sono un’ottantina. Tra le altre ci sono Arci, Agesci, Altromercato, Emmaus, Gruppo Abele, Libera, Manitese, Movi, Oxfam.