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Le idee contro le guerre. Un ciclo di incontri

Luciana Castellina, Futura D’Aprile, Donatella della Porta, Marco Impagliazzo sono i relatori negli incontri (in presenza e online) su “Guerre, pace, sistema mondiale” organizzati dalla Fondazione Basso e dal Dipartimento Saras della Sapienza Università di Roma. Ogni lunedì dal 25 novembre.

A quasi tre anni dallo scoppio della guerra in Ucraina e a poco più di un anno da quella che sta radendo al suolo la Palestina – e ora anche il Libano – la discussione pubblica, la rappresentazione dei media, l’azione dei governi è tutto concentrata sulla dimensione militare dei conflitti. Gli Stati Uniti autorizzano attacchi ucraini con missili americani a lunga gittata in Russia, Mosca rivede la propria strategia nucleare, gli Usa inviano mine anti-persona all’Ucraina, la Russia utilizza un nuovo missile balistico: la logica dell’escalation militare sembra non si possa fermare, occupa tutto lo spazio. E lo stesso avviene in Medioriente, dopo l’ennesimo veto degli Stati Uniti alla risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza proposta dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

La politica è la grande assente: i governi ignorano la via della diplomazia e le possibilità di soluzione dei conflitti, il dibattito ignora le analisi che documentano come le guerre non si possono “vincere” e le voci dei pacifisti che chiedono di fermare le armi.

Per tentare di riempire questo vuoto, il ciclo di incontri Guerre, pace, sistema mondiale, organizzato dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso e dal Dipartimento Storia, antropologia, religioni, arte, spettacolo di Sapienza Università di Roma, riunisce ogni lunedì alle 17.15 alla Fondazione Basso esperti, attivisti e un pubblico di 300 iscritti (in presenza e online). Con la collaborazione di Runipace, Sbilanciamoci!, Greenpeace e Rete italiana per la pace e il disarmo, gli incontri offrono alcuni strumenti critici per capire le guerre, le cause, le conseguenze, che cosa si può fare per fermarle.

“L’Europa senza pace” è il tema dell’incontro di lunedì 25 novembre,in cui interverranno Luciana Castellina, già parlamentare italiana ed europea, e la giornalista Futura D’Aprile. Al centro della discussione c’è la trasformazione dell’Europa da un progetto di pace, dopo la fine della seconda guerra mondiale, in un’Unione militarizzata, sulla via del riarmo. E il riarmo dell’Europa passa per il rafforzamento dell’industria militare, da Rheinmetall a Leonardo – analizzato da Gianni Alioti e Giorgio Beretta – che resta subalterna alla superiorià tecnologica degli Stati Uniti, ma appare capace di consolidarsi in un ‘complesso militare-industriale’ capace di guidare le politiche europee. Della storia dell’Europa nel dopoguerra, dei conflitti che ha attraversato, delle scelte e degli sforzi per una stabilizzazione si è parlato in precedenza con Umberto Gentiloni, professore di storia contemporanea all’Università Sapienza. Il secondo dopoguerra, caratterizzato da una lunga stabilità inernazionale e da grandi conquiste in tema di diritti, inclusione, democrazia, è stato un’epoca in cui l’idea della sicurezza militare ha lasciato posto alla visione della sicurezza come prodotto politico: non ladistruzione nucleare reciproca, ma la sopravvivenza di tutti. L’Europa in quegli anni ha saputo avviare processi di disarmo, ampliare la cooperazione politica e gli accordi fra stati, creando le condizioni per uno sviluppo economico e sociale.
Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali, ha illustrato in un altro incontro le strategie oggi in campo, a partire dall’incapacità degli Stati Uniti di rinunciare al proprio ruolo dominante sul piano internazionale e ad accettare un sistema multipolare. Anche quando – come nel caso dell’Afghanistan, raccontato dal giornalista Giuliano Battiston – vent’anni di guerra non hanno portato che alla distruzione del paese e al ritiro americano di fronte ai Talebani. In un dibattito pubblico in cui dominano narrazioni superficiali e una retorica sempre più aggressiva, l’efficacia e la legittimità della guerra non vengono mai messe in discussione.

Il percorso di approfondimento non poteva che partire da un’analisi dell’economia mondiale – condotta da Mario Pianta – su come le fasi di sviluppo del capitalismo si legano ai cicli di egemonia che definiscono i rapporti gerarchici tra gli Stati. Con il declino economico e politico degli Stati Uniti, siamo entrati in una fase di “caos sistemico” a livello mondiale in cui esplodono nuovi conflitti militari, non più controllati dall’ordine politico.

Il ciclo di incontri proseguirà fino al 10 febbraio e i prossimi incontri vedranno come relatori Donatella della Porta, docente di Scienze politiche e sociologia alla Scuola Normale Superiore e Marco Impagliazzo, docente di Storia contemporanea dell’Università Roma Tre e presidente della Comunità di Sant’Egidio, per parlare della storia dei movimenti per la pace ed esaminare possibili alternative per la soluzione dei conflitti (2 dicembre); Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina e Chantal Meloni, docente di Diritto penale all’Università di Milano, per raccontare la genesi e gli sviluppi della guerra israelo-palestinese (9 dicembre). Infine, si parlerà di questioni ambientali correlate ai conflitti con Sofia Basso, research campaigner pace e disarmo di Greenpeace Italia e con Giuliano Garavini, docente di storia e politiche dell’energia all’Università Roma Tre (16 dicembre).

Tutti gli incontri sono gratuiti e possono essere seguiti in presenza o da remoto. Per iscriversi, conoscere il programma completo e avere ulteriori informazioni è possibile consultare questa pagina, dove sono anche disponibili i video degli incontri precedenti e materiali di approfondimento.