È online, liberamente ascoltabile, la terza puntata del podcast “A qualcuno piace verde” dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti. Un viaggio nella crisi industriale e occupazionale di Stellantis nel nostro paese, a partire dalla vicenda dello stabilimento simbolo dell’automotive italiano: Torino Mirafiori.
Nei bar attorno allo stabilimento di Mirafiori, è ancora “La Fiat”. Anche se di operai e di impiegati se ne vedono sempre meno. Fiat-FCA-Stellantis ha fatto la storia dell’industria italiana. Purtroppo, parliamo del passato. Una storia controversa tra lauti finanziamenti pubblici e, oggi, un marcato e costante disimpegno fatto di licenziamenti, cassa integrazione, incentivi agli occupati per lasciare il proprio posto di lavoro, e sempre meno modelli prodotti in Italia.
La terza puntata del podcast “A qualcuno piace verde” dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti, ripercorre, proprio partendo dai bar torinesi, gli ultimi anni dell’industria automobilistica che è stata un simbolo dell’Italia nel mondo. Grazie ai contributi di Giorgio Airaudo, Segretario generale della CGIL Piemonte, e di Andrea Boraschi, Direttore dell’ufficio italiano di Transport&Enviroment, la puntata compie un viaggio alla scoperta delle molteplici cause della crisi occupazionale e industriale di Stellantis in Italia e, in particolare, nel capoluogo piemontese: oltre 60mila addetti nel 1971 e circa 11mila oggi, in una città e in una regione legate a doppio filo – tanto per la produzione quanto per l’indotto – alle sorti del gruppo Stellantis e sempre più preoccupate dalla possibilità di perdere il principale motore industriale del territorio.
Ma la storia di Stellantis evidenzia al contempo tutti i limiti della politica industriale italiana, con l’inadeguatezza nell’affrontare le sfide e nel cogliere le opportunità della transizione ecologica, in un contesto segnato da una progressiva deindustrializzazione e dalla presenza di un governo che guarda con diffidenza, se non con aperta ostilità, alla nuova mobilità sostenibile ed elettrica. Da qui la nostra incapacità di attrarre nuovi investimenti e nuovi produttori, di decarbonizzare il trasporto privato, di salvaguardare il lavoro e creare nuova e buona occupazione, condannati a inseguire le briciole che sembra volerci lasciare Stellantis.
Ascolta il terzo episodio del podcast