Creare lavoro e favorire la transizione alla mobilità sostenibile e la decarbonizzazione dei trasporti è possibile. Lo dimostra il nuovo report dell’Alleanza Clima Lavoro, liberamente scaricabile, a cura di Simone D’Alessandro, Marta Bonetti, David Cano Ortiz e Michele Ceraolo dell’Università di Pisa.
La transizione verso la mobilità sostenibile è una tappa essenziale per conseguire il traguardo della neutralità climatica al 2050 fissato dal Green Deal. Ed è al contempo una grande occasione per trasformare il sistema produttivo italiano coniugando obiettivi di decarbonizzazione, riduzione delle emissioni inquinanti e tutela e promozione del lavoro e del benessere.
Sono queste le premesse da cui prende le mosse il nuovo report dell’Alleanza Clima Lavoro, intitolato “Un Piano per il lavoro verde e la mobilità sostenibile” e curato da Simone D’Alessandro, Marta Bonetti, David Cano Ortiz e Michele Ceraolo dell’Università di Pisa. Il report si pone l’obiettivo di fornire – nell’ottica di una giusta transizione ambientale e sociale – un quadro quanto più possibile attendibile delle possibili traiettorie di sviluppo produttivo, tecnologico e occupazionale nel nostro Paese sul fronte della mobilità e dei trasporti.
In particolare, sulla base della raccolta di un set di proposte su questi temi dalle organizzazioni sindacali e ambientaliste aderenti all’Alleanza Clima Lavoro, il report delinea un Piano per il lavoro verde e la mobilità sostenibile (PLVMS) per l’Italia che si articola in tre macro-categorie di intervento: stimoli alla domanda di auto privata elettrica e just mobility; investimenti in infrastrutture di ricarica ed elettrificazione; sviluppo del trasporto pubblico locale ed elettrico.
Nel report si prevede che il Piano, dal costo di 13,5 miliardi di euro l’anno, sia finanziato dalla conversione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD) per il comparto dei trasporti in Sussidi Ambientalmente Favorevoli (SAF). Attraverso questo ingente investimento sulle direttrici chiave del miglioramento del trasporto pubblico, dell’infrastrutturazione elettrica e del sistema di incentivi per la mobilità elettrica destinati a famiglie e imprese, il PLVMS mira, da un lato, a dare un forte slancio alla nuova mobilità sostenibile e all’abbattimento delle emissioni inquinanti, dall’altro a stimolare lo sviluppo produttivo, tecnologico e occupazionale del Paese.
Per stimare e valutare, attraverso l’elaborazione di analisi di scenario, l’impatto del PLMVS su una serie di indicatori chiave di natura economica, ambientale e sociale (Pil, occupazione, disuguaglianze salariali e di reddito, emissioni inquinanti, consumi energetici…), nel report viene utilizzato il modello di macro-simulazione EUROGREEN, che viene applicato anche per analizzare il trend del settore automotive italiano.
Tra i principali risultati del report, l’adozione del Piano per il lavoro verde e la mobilità sostenibile garantisce un aumento dei posti di lavoro rispetto all’attuale scenario di circa 700mila unità fino al 2050. Si tratta di un dato che conferma le evidenze empiriche contenute in numerosi altri studi scientifici: l’elettrificazione dei consumi energetici, e più in generale la transizione ecologica, sono un’opportunità e non una minaccia per l’occupazione. Particolarmente significativo è anche l’impatto dell’implementazione del Piano sulle emissioni di gas a effetto serra, che nel 2050 si riducono di circa il 70% rispetto al 2021.
Il report dell’Alleanza Clima Lavoro dimostra quindi che, con una visione chiara e con risorse e strumenti adeguati, la transizione auspicata può avvenire in modo equo e efficace, sulla base dell’implementazione di specifiche misure di politica industriale, sociale e occupazionale che assicurino la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile del paese offrendo una risposta concreta a uno dei principi cardine del Green Deal europeo: quello di non lasciare indietro nessuno.