Giulio Boccaletti, direttore scientifico del Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici, si colloca all’intersezione tra politica, storia, geologia ed ecologia. Il suo libro Siccità analizza il tema dell’acqua e della sua gestione, sottolineando come, dopo millenni di stabilità climatica, l’Europa si trovi di fronte a nuove sfide relative alla risorsa idrica. Da Scienza in Rete.
Siccità (Mondadori, 2023) è un libro politico, anche se intessuto di dati e notazioni storiche geologiche ed ecologiche. E ci serviva proprio. Soprattutto adesso che il governo italiano ha finalmente liberato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), peraltro oggetto di non poche critiche. E l’autore, Giulio Boccaletti, direttore scientifico del Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici, non lo nasconde. Dopo millenni di stabilità climatica, ora le risorse idriche nel continente europeo si comportano in un modo diverso rispetto al passato. I ghiacciai che si fondono, e che fra non molto spariranno, gli eventi estremi come siccità e alluvioni, gli eventi estremi in generale chiamano a nuove sfide. Ora ci tocca mettere mano una nuova “modernizzazione” – spiega Boccaletti – «la cui scala non si è vista in oltre un secolo. La nuova frontiera richiederà solidarietà tra le nazioni. Un progetto interamente politico».