“Il governo non ha mai usato la parola diseguaglianze”. La proposta alternativa presentata il 29 novembre al Senato, che cuba 46 miliardi e 814 miliardi, ribalta le priorità e l’approccio politico. Una manovra centrata sull’imposizione ai grandi patrimoni. Da Il Fatto online.
Un aspetto emblematico della legge di Bilancio del governo Meloni, spiega Giulio Marcon poco prima che cominci la presentazione della Contromanovra pubblicata da Sbilanciamoci!, sono le parole che mancano: “Politica industriale, giovani, diseguaglianze, terzo settore”. Le parole mancano letteralmente, i tecnici di Sbilanciamoci hanno fatto lo screening del testo.
E quindi la proposta alternativa presentata il 29 novembre al Senato, che cuba 46 miliardi e 814 miliardi, ribalta le priorità e l’approccio politico. Una manovra centrata sull’imposizione ai grandi patrimoni (a questo proposito, è in corso la campagna di Oxfam con il sostegno del Fatto Quotidiano), sulla lotta all’elusione fiscale e su investimenti basati su ambiente, welfare e politica industriale.