L’Unione Donne Italiane, aderendo alla coalizione Europe for Peace, ha deciso di dedicare il prossimo 8 Marzo, festa della Donna, alla pace.
L’Unione Donne Italiane ha deciso di dedicare il prossimo 8 Marzo, festa della Donna, alla pace. Questo è il comunicato:
È trascorso un anno dall’inizio di una nuova sciagurata guerra nel cuore dell’Europa.Un anno di paura, fuga, disperazione, morte, dolore, miseria, distruzione per il popolo ucraino e per tutti gli altri popoli che subiscono la
logica della forza brutale.
Un anno in cui è andata via via crescendo la spesa per il riarmo e l’escalation del conflitto e stiamo pericolosamente correndo verso il disastro globale.
Un anno di condizioni economiche peggiorate e povertà dilagante.
Le tante guerre tra le nazioni, contro le popolazioni, le guerre dei governi contro le donne non ci danno pace: sono il pensiero che ci assilla, l’impotenza a cui ci ribelliamo.
Nessuna guerra inizia il giorno in cui è dichiarata: si arriva da un lungo percorso, scelta dopo scelta, passo dopo passo e non si torna indietro.
La guerra è il veleno del militarismo patriarcale instillato nei pensieri, la guerra è devastazione dei territori, sterminio di civili, distruzione di ogni fonte di vita.
La guerra è decisione di chi sta al riparo e manovra le pedine della morte.
La guerra è interesse di pochi che impoverisce tutti gli altri e soprattutto le donne.
La guerra genera guerra.
La pace si fa passo dopo passo: possiamo cominciare a camminare in questa direzione.
La pace è libertà di esistere come donne e uomini liberi.
La pace per le donne è possibilità di studiare, lavorare, amare senza costrizioni, senza sfruttamento, senza divieti. La pace per le donne è autodeterminazione nelle scelte riproduttive.
La pace per le donne è costruire relazioni in un orizzonte di giustizia.
La pace per le donne è fare pace con la terra che abitiamo.
Facciamo un piano di pace, investiamo in un piano di pace.
Togliamo risorse agli eserciti imponendo un bilancio di pace. Facciamoci granelli di sabbia che inceppano gli ingranaggi della guerra.
Siamo figlie della lunga storia delle donne che hanno desiderato pace e ricevuto guerra, che hanno riparato, curato, assistito vittime e territori, ricostruendo ogni volta la vita sulle macerie.
Siamo profondamente addolorate ma anche piene di ammirazione per il coraggio delle donne iraniane e afghane che ancora oggi sono costrette a mettere in gioco la vita solo per esistere come donne.
Siamo vicine a tutte le donne che lottano per la vita ovunque, nelle tante guerre dimenticate.
Ci vuole coraggio e inventiva per farsi granelli di sabbia e inceppare gli ingranaggi della guerra.
Contro gli accordi di guerra è tempo di fare patti di vita.
Possiamo farlo.
Facciamo appello alle donne che non vogliono essere spettatrici silenziose. Affermiamoci come costruttrici di rapporti di pace: in ogni luogo la presenza di ognuna può fare la differenza se cerchiamo la sintonia tra tutte.
L’UDI è l’associazione delle molte donne che hanno contribuito a generare la repubblica democratica e delle madri costituenti chehanno scritto “L’Italia ripudia la guerra”: di questa eredità ci sentiamo custodi.
L’8 marzo nasce in Italia con la mimosa come gesto solidale da donna a donna per ricostruire insieme dalle macerie di una guerra terribile. Nella nostra precaria nicchia di pace, i pensieri assediati dalla guerra, vogliamo rinnovare quel gesto nella potenza di un patto di pace. Abbiamo bisogno di molte mani per tessere la trama resistente di una pace che metta la guerra fuori dalla storia.
Con queste parole promuoviamo la nostra presenza e adesione a ogni iniziativa per la pace e disarmo del 24 febbraio.
Il nostro 8 marzo sarà dalla parte della pace, con determinazione e speranza, per il futuro che comincia qui ed ora nei nostri passi.
UDI-Unione Donne in Italia