“Non siamo semplicemente pacifisti, ma realisti. E nessuno può più tacere”: intervista a Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. Da Il Fatto.
“Noi non siamo semplicemente pacifisti, siamo contro la guerra e per un nuovo modello sociale: la libertà e la giustizia si affermano solo in un mondo di pace. Dovremmo investire su scuola, salute, lavoro. E invece vediamo un aumento della spesa in armamenti che non ha precedenti”. Alla vigilia della marcia per la pace Perugia-Assisi, alla quale la Cgil ha aderito, il segretario generale del sindacato Maurizio Landini riconferma la mobilitazione per arrivare subito a un cessate il fuoco. “Venerdì 24 e sabato 25 ci saranno manifestazioni in più di cento città, con un coinvolgimento un vasto mondo laico e cattolico”.
Maurizio Landini, lunedì la visita a Kiev di Biden, che ha annunciato nuovi aiuti militari. Ieri la missione di Meloni. E poi il discorso di Putin. In nessun caso sono arrivati segnali di distensione. Cosa la preoccupa di più?
Anziché andare verso negoziati di pace, prima di tutto nell’interesse del popolo ucraino, assistiamo a una corsa al riarmo. La guerra, in questo caso scatenata da Putin che ora vuole disattendere anche gli ultimi accordi sul nucleare, non può essere lo strumento per regolare i rapporti tra gli Stati: rischiamo un conflitto su scala mondiale. Noi, in continuità con quanto già detto il 5 novembre scorso in piazza San Giovanni a Roma, ci batteremo fino a quando non saranno cessate le ostilità. C’è bisogno di un dialogo, di una nuova conferenza di pace, come richiesto da Papa Francesco e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La politica e la diplomazia devono ricominciare ad affrontare la complessità del mondo.