Richiesta di un incontro di chiarimento da parte della piattaforma Gaynet a proposito della manifestazione del 5 novembre a Roma.
Care e cari,
come saprete, le nostre organizzazioni hanno aderito alla manifestazione Europe for Peace dello scorso sabato 5 novembre a Roma. Per l’occasione, una persona da noi individuata aveva seguito la riunione preparatoria dello scorso 17 ottobre, spiegando le motivazioni della nostra adesione: la richiesta della pace va accompagnata con un chiaro messaggio di condanna nei confronti della propaganda “anti-lgbt” che sostiene ideologicamente la guerra di fronte alla quale ci troviamo. Nella stessa riunione, avevamo annunciato anche l’invio di un breve messaggio da far leggere allo speaker dal palco. La proposta, durante la riunione, aveva riscosso dei feedback positivi.
Nei giorni successivi, tuttavia, non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di partecipazione a riunioni o concertazioni per la scaletta, né delle tempistiche per inviare il nostro discorso. Nemmeno le persone che hanno fatto da tramite con la vostra organizzazione sono state avvisate in tal senso. Il giorno prima della manifestazione ci è stato risposto che la scaletta era chiusa e che non c’era più tempo per intervenire.
Alle nostre richieste di spiegazioni, ci è stato risposto che per via delle numerose richieste erano state fatte delle scelte. Scelte che, a nostro modo di vedere, riguardano una comunità globale oggi sotto costante attacco, un tema trasversale di diritti umani, un tema ancor più generale di democrazia e libertà.
Molte persone che fanno parte delle nostre organizzazioni, dalle associazioni dei credenti LGBT fino alle realtà che portano in piazza milioni di persone durante il mese del Pride, ci hanno chiesto di denunciare pubblicamente quanto accaduto. Nonostante fossimo certi che saremmo stati ascoltati, non lo abbiamo fatto, perché intendiamo spiegarci intorno ad un tavolo e porre le basi per costruire una collaborazione.
Con la presente vi chiediamo quindi un incontro per illustrarvi le ragioni della nostra adesione e il nostro disappunto per quanto accaduto. Capiamo che Europe for Peace ha un proprio percorso, ma riteniamo altrettanto necessario che le organizzazioni LGBT+ inizino ad esserne parte, perchè la propaganda a sostegno di questa guerra colpisce e continuerà a colpire anche dove non cadono le bombe.
Nei loro discorsi, Putin e Kirill hanno indicato le persone Lgbt+ tra le responsabili della guerra. Queste parole sono una vera e propria censura alla semplice esistenza per milioni di persone in tutta l’Eurasia, che temono di essere uccise o brutalmente torturate come in Cecenia, e che ha rinfocolato l’intolleranza anche nei Paesi UE, in particolare dell’est. Per questa ragione, nel messaggio che vi abbiamo proposto, c’erano le testimonianze di tre persone, arrestate e torturate da un modello di autoritarismo che ricorda le peggiori persecuzioni della storia del ‘900.
In attesa di un vostro riscontro, cogliamo l’occasione per porgervi i migliori saluti.
AGEDO – Associazione genitori, parenti, amiche e amici di persone LGBT+
ARCO – Associazione Ricreativa Circoli Omosessuali
ARCIGAY – Associazione LGBTI+ Italiana
ALFI – Associazione Lesbica Femminista Italiana
Associazione LGBT+ Quore
Cammini di Speranza- Associazione nazionale persone cristiane LGBT
C.C.O. Mario Mieli
Centro Salute Trans e Gender Variant – CEST
Dì Gay Project
Famiglie Arcobaleno – Associazione genitori omosessuali
GAYNET – Formazione e Comunicazione sui temi LGBTI
Gender X
Gruppo Trans APS
NUDI – Nessuno Uguale Diversi Insieme
Polis Aperta – Associazione LGBT Forze Armate e Polizia
Pride Vesuvio Rainbow
Rete Genitori Rainbow
Tenda di Gionata
Tgenus
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La Segreteria di Gaynet
Via Della Salute 8/2 A, Bologna,
40132 Italia
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