Fin dall’inizio c’è stata una assurda polarizzazione del dibattito, incentrato sulla questione “aiuti militari sì/aiuti militari no”, con da un lato i “buoni” che sostengono la resistenza ucraina, dall’altro i “cattivi” che auspicano la Pace.
Premesso, se ce ne fosse bisogno, che tutte e tutti noi siamo, senza alcun dubbio, dalla parte del popolo ucraino, vittima della follia di un dittatore, è, al contempo, surreale che chi auspica la pace venga stupidamente etichettato come “nemico della Patria” o dato in pasto all’opinione pubblica come “filoputiniano”.
La verità, probabilmente, è un’altra: che questa guerra l’abbiano voluta in tanti e che sulla pelle dell’Ucraina e degli ucraini stia andando in scena una vera e propria resa dei conti fra Russia e Nato. Come se non bastasse, la diplomazia internazionale ha praticamente fallito.
La sensazione è che proprio la richiesta di pace rischierebbe di mettere a nudo tutte le contraddizioni e l’inefficacia di chi fin dall’inizio ha visto nel conflitto russo-ucraino l’occasione di stravolgere il già delicato equilibrio geopolitico a proprio vantaggio.
Come Primavera Democratica siamo fortemente convinti che la pace resti una priorità e non l’extrema ratio come in tanti, incredibilmente, vorrebbero fare credere. È per questo che noi di Primavera Democratica saremo presenti alla manifestazione nazionale per la pace che si terrà il prossimo 5 novembre a Roma, condividendone finalità e contenuti.
Dove non arrivano i governi devono arrivare i popoli, un dovere morale per porre fine a questa tragedia che si sta consumando nel cuore dell’Europa.