Dentro la macchina organizzativa che sta preparando l’evento di sabato. Voli speciali, pullman e mezzi propri: è già partito il conto alla rovescia per il 5 novembre. Da Avvenire.
Anche questa “macchina” è partita. Nei 2.200 circoli e nelle sedi provinciali in cui si articola l’organizzazione delle Acli, si lavora affinché sabato 5 novembre a Roma sia una «bella festa» e arrivi un chiaro segnale di distensione. Obiettivo comune è che nel luogo dove culminerà la manifestazione promossa dalle associazioni e dai movimenti che hanno firmato l’appello Europe for Peace in piazza San Giovanni in Laterano, si possano esprimere «tutti i sentimenti di pace presenti nel Paese». Saranno diverse decine di migliaia, forse di più, a chiedere un “cessate il fuoco” in Ucraina e un tavolo multilaterale per trattare un futuro senza armi in quella martoriata terra. Tra loro, migliaia di aclisti sventoleranno le loro bandiere con la colomba della pace, distribuiranno volantini, porteranno in corteo gli striscioni con i loro slogan.
«Tra Milano e Napoli partiranno una ventina di pullman, da Palermo ci sarà un volo speciale e da Trieste si muoveranno con mezzi propri per arrivare all’appuntamento» spiega il segretario generale delle Acli, Damiano Bettoni, che sovrintende alle operazioni di mobilitazione. Il piano è quello di contattare gli oltre 250mila aderenti, ma anche le realtà che gravitano attorno all’associazione che riunisce i lavoratori cristiani.