Breve storia dei forum di Sbilanciamoci! chiamati “ControCernobbio” in contemporanea con i seminari Ambrosetti. Nell’altro appuntamento, quello dei movimenti, dal 2003 al 2012 le idee e le proposte per un’economia alternativa a quella esistente.
“ControCernobbio”. Potrebbe apparire una espressione criptica, ma in realtà si tratta di una sorta di marchio di fabbrica per i movimenti che in Italia da anni combattono per ideare (e realizzare) alternative sociali all’economia dominante. Per questo, in concomitanza e simbolica opposizione al workshop degli industriali che si tiene ogni anno a Cernobbio a inizio di settembre, organizzato dallo studio Ambrosetti, la campagna Sbilanciamoci! ha organizzato dal 2003 al 2012 la sua “Controcernobbio”. Si tratta di un vero e proprio contro-forum di discussione e confronto collettivo, che negli anni ha visto la partecipazione di membri di associazioni e reti civiche, giornalisti, rappresentanti politici e degli enti locali. Tanti sono stati gli ospiti internazionali, i sindacalisti, i docenti, ricercatori universitari, gli studenti che si sono cimentati con le domande di fondo che ci fanno capire il cambiamento.
Al centro di vari Forum ci sono stati infatti la difesa dei diritti e della dignità del lavoro, la salvaguardia e la promozione del welfare, le prospettive dell’“economia verde” e di un’altra economia sociale e solidale. Gli appuntamenti – organizzati sempre in luoghi simbolici – sono stati tanti: Bagnoli, Parma, Marghera, Torino, Cernobbio, Bari, Roma (due edizioni), Capodarco di Fermo, Lamezia Terme. Vogliamo riproporvi qui una storia, non certo esaustiva, ma speriamo almeno utile a capire i filoni principali della ricerca del gruppo di Sbilanciamoci!.
Dopo un periodo di pausa, quest’anno la campagna Sbilanciamoci! ha deciso di rilanciare il suo meeting che si terrà a Cernobbio il 3 settembre 2022. ( qui per vedere e ascoltare gli interventi dei diversi panel dell’edizione 2022 de #altracernobbio qui https://fb.watch/fiMyx7Wvdi/ )
In questo articolo ripercorreremo sinteticamente le tappe degli anni passati cercando di individuare appunto dei fili rossi nei vari dibattiti. Ricorderemo così quelle discussioni che hanno creato un sentire comune, un immaginario del cambiamento. Temi che rimangono ancora attuali a distanza di tanti anni.
Bagnoli 2003: è possibile un’altra impresa?
Il titolo che venne scelto per la prima edizione della ControCernobbio fu “L’impresa di un’economia diversa, pace, ambiente, diritti per un’alternativa al neoliberismo” e l’iniziativa si svolse a Bagnoli dal 5 al 7 settembre 2003. “L’appuntamento di quest’anno a Cernobbio avviene dopo la guerra all’Iraq” – scrivevano gli organizzatori di Sbilanciamoci! – Alcune significative iniziative del governo italiano come l’aumento delle spese militari e la cancellazione della legge 185 sul commercio delle armi daranno un significativo impulso ad una particolare industria italiana, quella bellica. “Noi stiamo da un’altra parte: da quella dell’economia di pace, della riconversione civile dell’industria militare, di un modello di sviluppo fondato sul lavoro e non sulle armi”. Alla ControCernobbio del 2003 lavorarono reti, organizzazioni, campagne da anni impegnate a promuovere contenuti e valori alternativi al neoliberismo e che avevano partecipato agli appuntamenti di Porto Alegre, Genova, Firenze e alla straordinaria mobilitazione per la pace: dall’Arci alla Cgil, dalla Fiom a Lunaria e Manitese, dall’Unione degli Studenti al Wwf. L’elenco completo sarebbe troppo lungo, ma chi lo voglia può cercare su questo sito, nell’archivio.
Bologna e Parma, 2004: non siamo merci
La seconda edizione dell’impresa per stimolare un’economia diversa ebbe come titolo generale “La società non è una merce: fisco e spesa pubblica per i diritti e lo sviluppo” e si svolse a Bologna e a Parma. Alla tavola rotonda di giovedì 2 settembre a Bologna, insieme ai rappresentanti della Campagna Sbilanciamoci! (Giulio Marcon e Mario Pianta), parteciparono Marigia Maulucci, della segretaria confederale della Cgil, Fausto Bertinotti, segretario del Partito della Rifondazione Comunista, Rosy Bindi, responsabile del Dipartimento Politiche Sociali della Margherita, Guidalberto Guidi, amministratore delegato della Ducati Energia, già vice presidente e consigliere della giunta di Confindustria, Nicola Rossi dei Democratici di Sinistra.
Il giorno dopo, il 3 settembre, il Forum si spostò a Parma, presso la Facoltà di Economia. Tema del confronto “Più società, meno mercato, più beni comuni, meno privatizzazioni”. “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…” (Art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana). Ne parlarono insieme a Grazia Naletto, allora vice presidente di Lunaria, don Scaccaglia della Comunità Santa Cristina e Danielle Mitterand (Fondazione Mitterand) che tenne una relazione su “I beni comuni per il Welfare internazionale”. Altre importanti relazioni furono quelle di Laura Balbo (Università di Milano e Padova): “Il welfare in una società delle differenze” , di Gilberto Seravalli (Università di Parma): “Flessibilità e coesione sociale” e del professor Gianni Geroldi (Università di Parma): “L’insufficienza degli ammortizzatori sociali in Italia”.
Rileggendo oggi i programmi di quegli appuntamenti si scoprono temi apparentemente datati ma ancora molto attuali perché legati a problemi strutturali mai risolti dalle ricette del tardo capitalismo. In quei giorni del 2002 a Parma e Bologna si parlò infatti dell’importanza di una radicale riforma fiscale che sostenga la coesione sociale e contribuisca al superamento delle diseguaglianze sempre in aumento. Alla discussione coordinata da Mario Pianta parteciparono ospiti di prestigio come Cecilia Guerra (allora docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia), Robin Murray professore alla London School of Economics, Marigia Maulucci, segretaria confederale della Cgil (con gli interventi di Alessandro Santoro, Università Milano Bicocca, Angelo Marano, Università di Viterbo, Maurizio Gubbiotti, Legambiente e Marco Bersani, di Attac . Al centro della “ControCernobbio” del 2004 ci fu lo scandalo Parmalat e quindi tutto il dibattito sulle imprese irresponsabili (il dibattito venne coordinato da Alessandro Messina, rappresentante in quegli anni del dipartimento di Autopromozione sociale, del Comune di Roma.
Corviale 2005: uscire dal Medioevo
Il terzo appuntamento della ControCernobbio venne organizzato in un luogo simbolico di Roma, Corviale. Una scelta che si legava bene con il tema scelto per quell’anno: Siamo entrati nell’epoca dell’economia “neofeudale”, si disse. L’economia italiana e il sistema delle imprese – scrivevano i dirigenti di Sbilanciamoci – da anni stanno fuggendo verso la rendita, le speculazioni finanziarie, il corporativismo. Mancano scelte coraggiose verso un diverso sistema di sviluppo e un ruolo delle imprese realmente responsabili di fronte alla comunità e al loro ruolo sociale. Scelte che anche la politica italiana non riesce a fare priva di un’idea diversa di sviluppo per un’economia stretta tra neoliberismo e corporativismo, senza valide alternative verso un’economia diversa fondata sulla sostenibilità e la qualità.
Ai dibattiti coordinati da Giulio Marcon (Campagna Sbilanciamoci) e Angelo Marano (Università di Viterbo), parteciparono importanti rappresentanti della sinistra: da Fausto Bertinotti, segretario del Partito della Rifondazione Comunista a Gianfranco Bettin, vice presidente dei Verdi, passando per Rosy Bindi responsabile del dipartimento delle Politiche Sociali della Margherita, già ministro della Sanità e Luciano Violante, capogruppo dei DS alla Camera dei deputati. Al dibattito sulle degenerazioni dell’economia capitalistica partecipò anche il sindacalista Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom.
Durante gli appuntamenti di Corviale si discusse molto anche della crisi delle grandi metropoli e della necessità di ripensare alla radice il modello di convivenza nelle città. Dibattiti con Goffredo Fofi, Susan George, Vittorio Agnolletto, Jeremy Rifkin con uno sfondo culturale ispirato a Pier Paolo Pasolini. Da notare tra l’altro che nella stessa edizione del 2005 la campagna Sbilanciamoci ebbe l’intuizione di mettere sul tavolo un tema che era stato relegato da tempo nelle cantine del dibattito economico e politico: il ruolo dello Stato, della cosa pubblica nelle scelte sociali. “In questi anni – si legge nella presentazione delle iniziative di Corviale – le politiche neoliberiste hanno cercato di demolire il ruolo dello Stato e di limitare l’azione pubblica ad un ruolo residuale a favore del mercato e del privato. Le privatizzazioni e la deregulation in ogni campo hanno minato la coesione sociale, ridotto i diritti, distrutta la possibilità di uno sviluppo diverso fondato sulla qualità, la sostenibilità, un rapporto positivo con il territorio. Ritorna al centro l’idea di una positiva azione pubblica, fondata sulla programmazione, la partecipazione democratica, la garanzia dei beni comuni e dei diritti, una funzione di redistribuzione e a livello locale l’idea di uno sviluppo locale partecipato che rimetta al centro la gestione del territorio, una politica urbanistica condivisa, un welfare municipale. Come a livello locale, anche a livello globale l’azione pubblica torna decisiva per superare le diseguaglianze con nuove regole internazionali in economia e nel commercio, tasse globali, politiche di cooperazione”. Al dibattito parteciparono: Alessandro Santoro (Università di Milano-Bicocca), Michael Edwards, University College of London, Laura Balbo, Sociologa, già Ministra per le Pari Opportunità, Luciano Gallino, Professore ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Torino, Marcello Messori, economista, Fondazione Di Vittorio e Marigia Maulucci, segretaria confederale Cgil. Alla tavola rotonda conclusiva, dedicata ad un nuovo sviluppo possibile e coordinata da Mario Pianta (Sbilanciamoci, Università di Urbino) e Guglielmo Ragozzino (Giornalista), parteciparono Doreen Massey, Open University e direttrice di Surroundings, Majid Rahnema, già ministro della cultura dell’Iran e ambasciatore del paese all’Onu, Vandana Shiva, Direttrice del Centro per la Scienza, Tecnologia e Politica delle Risorse Naturali di Dehra Dun in India, Aminata Traoré, scrittrice, già Ministro per la Cultura del Mali
La Controfinanziaria del 2005
Puntualmente in questi ultimi anni la campagna Sbilanciamoci, oltre ha organizzare i Forum di settembre ha proposto – sulla base di studi e dibattiti pubblici di livello internazionale – alcune soluzioni concrete per invertire la rotta di Leggi finanziarie tutte incentrate sul taglio della spesa sociale. Sarebbe interessante ripercorrere le tracce di tutte le “controfinanziarie” di Sbilanciamoci. In questo articolo segnaliamo solo l’attualità dei punti che caratterizzarono la controfinanziaria del 2005. Li riproponiamo – solo come titoli – per l’attualità che conservano: Riconversione dell’industria bellica; Fondo straordinario per l’Iraq; istituzione di Corpi civili di pace; Servizio civile nazionale; taglio delle spese militari. Ci dice niente rispetto ai nostri giorni?
Bari 2006: i beni comuni
Durante la quarta edizione della ControCernobbio vennero invitati a dibattere sui beni comuni personaggi molto in vista nella battaglia mondiale per un’economia diversa. Sul palco di Bari si alternarono Susan George, vice Presidente di Attac, Riccardo Petrella, presidente dell’Acquedotto Pugliese, Patrizia Sentinelli, vice ministro degli Affari Esteri, Alex Zanotelli,missionario comboniano. Sulle politiche della giustizia sociale si cimentarono: Pierpaolo Baretta, Segretario Generale aggiunto della CISL, Paolo Nerozzi, segretario confederale CGIL, Giacomo Panizza, vice presidente CNCA, Paolo Beni, presidente ARCI, Gianfranco Viesti, Economista, Università di Bari, Alfonso Gianni, sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico. Una sezione speciale venne dedicata alla legalità e alle esperienze di economia alternativa dal basso.
Con un respiro culturale internazionale la sezione sul Mediterraneo e le politiche alternative per la trasformazione: Vandana Shiva, Ecologista, India, Saskia Sassen, Università di Chicago, Usa, Oded Grajew, presidente del CdA dell’Istituto Ethos, Brasile, Njoki Njehu, Kenia Social Forum e “50 Years is enough”, Ibrahima Coulibaly, presidente del Cnop, Mali, Roberto Bissio, coordinatore Social Watch, Uruguay.
Marghera 2007: locale e globale
La quinta edizione della ControCernobbio di Sbilanciamoci si è svolta a Marghera (Venezia) dal 6 al 9 settembre 2007 ed è stata dedicata ai temi dello sviluppo locale e del protagonismo delle comunità per un’economia. “Riparte così dal Nordest italiano la critica della società civile al neoliberismo – scrivevano gli organizzatori – Marghera, città simbolo della devastazione ambientale “sviluppista”, sarà per quattro giorni al centro del confronto fra politica e società civile sui temi dell’ambiente, della pace, dell’economia, della solidarietà. Si è trattato di 10 sessioni plenarie, 3 tavole rotonde, 15 workshop, oltre 80 relatori italiani e stranieri. Particolarmente ricco il confronto con il governo, cui Sbilanciamoci! rivolgerà le proprie proposte per la finanziaria del 2008, che dev’essere sociale, ambientale e di pace. A Marghera vennero invitati 5 ministri quali Rosy Bindi, Fabio Mussi, Paolo Ferrero, Alessandro Bianchi e Alfonso Pecoraro Scanio, due vice ministri, Vincenzo Visco e Patrizia Sentinelli, due sottosegretari, Paolo Cento e Franca Donaggio. Sbilanciamoci! ha presentato le sue proposte in 10 schede che sono alla base della controfinanziaria di quest’anno.
Molti gli ospiti internazionali di spicco, tra cui l’attivista indiana, Aruna Roy, il presidente delle imprese recuperate argentine “Josè Abelli”, Susan George, Josè Bovè, Otto Wolf, Naomi Klein e l’ex ministro dell’Informazione palestinese Mustafa Barghouti. Si è parlato del ruolo dei movimenti e delle alternative concrete al neoliberismo e alla guerra. Esponenti italiani (come Marco Bersani, Giulio Marcon, Alessandra Mecozzi, Luca Casarini, Mario Pianta) hanno quindi interloquito con i rappresentanti della politica. Al centro del forum anche i temi attuali del confronto politico-economico in Italia. Si discusse infatti delle pratiche e delle iniziative dei comitati locali (con Gianfranco Bettin, Antonio Ferrentino, Gigi Sullo e molti altri) contro la Tav, il Dal Molin, il Mose e in generale contro le “grandi opere” e la militarizzazione del territorio. Al centro anche i temi del Welfare e dei beni comuni con gli interventi significativi di Riccardo Petrella ed Alex Zanotelli. Del lavoro parlarono il sociologo Marco Revelli, il segretario della Fiom, Gianni Rinaldini e l’ex direttore dell’Iri Duccio Valori.
Torino 2008: un lavoro bello
“Un bel lavoro: Diritti, economia di giustizia, imprese responsabili” era il titolo del sesto Forum su L’impresa di una economia diversa che venne organizzato a Cascina Roccafranca (Mirafiori Nord – Torino) fino al 6 settembre organizzato dalla campagna Sbilanciamoci! Il Forum delle 50 organizzazioni aderenti alla campagna – che ormai da sei anni si confronta a distanza con il Meeting confindustriale di Cernobbio. Nella sesta edizione l’attenzione venne concentrata sul tema del lavoro e su un modello di sviluppo fondato sulla precarizzazione, l’assenza di diritti, lo sfruttamento delle risorse umane e naturali. “Dopo il drammatico aumento della precarietà e degli incidenti sul lavoro, Sbilanciamoci dedica il forum di quest’anno ai temi del lavoro e della sostenibilità di un modello di sviluppo fondato sull’automobile e la grande fabbrica che ha avuto nella città di Torino la sua massima espressione” – spiegano gli organizzatori. “Mirafiori, infatti è il simbolo di un modello industriale che ha caratterizzato un certo sviluppo economico del dopoguerra e Torino è la città delle grandi fabbriche per antonomasia e dei recenti incidenti sul lavoro, città che si presta a una riflessione sul sistema delle imprese, modello di sviluppo e mondo del lavoro, temi che da anni sono al centro dell’impegno della campagna Sbilanciamoci!”. Il forum del 2008 ha visto la partecipazione di oltre 50 relatori italiani e stranieri che sono intervenuti in sei sessioni plenarie e otto gruppi di lavoro tematici. Una sessione – dedicata al tema delle “nuove solidarietà” – venne organizzata in collaborazione con Fiom e Fim con la partecipazione di delegati sindacali da Brasile, Serbia, Turchia, Polonia.
Tutti in autobus
Da segnalare all’interno dei dibattiti della tappa torinese della ControCernobbio un focus dedicato alla mobilità. Critica del modello dell’automobile e mobilità sostenibile.
Ormai il modello industriale fondato sull’automobile e su certi consumi privati ha evidenziato i suoi limiti strutturali inquinando l’aria e lo spazio e rendendo insostenibile una mobilità accessibile a tutti. La mobilità dovrebbe essere un bene pubblico fondato sull’equo accesso e sulla sostenibilità sociale e ambientale. Come riconvertire il modello dell’auto privata verso un sistema di mobilità sostenibile? Strategie e prospettive affinché i consumi privati e pubblici possano coesistere nell’interesse generale della vivibilità dei nostri territori e di un ambiente rispettato. Al dibattito coordinato da Paolo Hutter (giornalista) e da Stefano Lenzi (responsabile dell’Ufficio Legislativo del WWF), parteciparono: Giorgio Airaudo (segretario della Fiom di Torino), Anna Donati (già presidente della Commissione Trasporti del Senato), Marco Revelli (Università del Piemonte Orientale) e Guido Viale (economista ed esperto di sostenibilità ambientale)
L’Italia nel 2038
Un altro focus da segnalare, che risulta ancora oggi molto attuale è quello che riguardò il clima e l’ambiente. Clima, paesaggio, popolazione tra 30 anni
Che tempo ci sarà in Italia nel 2038? Si chiedevano gli organizzatori della ControCernobbio piemontese. Come ci nutriremo, come ci muoveremo, come saranno le nostre campagne e le nostre città tra trent’anni? Un dibattito non per addetti alla fantascienza, ma per tutti coloro che si sentono impegnati a costruire un pianeta più vivibile e sostenibile. Da Kyoto agli OGM, dall’invasione delle automobili alla cementificazione selvaggia, le alternative di un modello di sviluppo che faccia la pace con le persone, gli animali, la natura. Al dibattito coordinato da Elisa Moretti (Radio Flash) e Massimo Serafini (segreteria di Legambiente), parteciparono Luca Mercalli (presidente della Società Italiana di Meteorologia), Tonino Perna (Università di Messina), Fulco Pratesi (presidente onorario del WWF)
Cernobbio 2009: dopo la crisi
Sabato 5 settembre dalle 9.30 alle 18, al Cernobbio shed in via Manzoni 1, si svolse il VII Forum internazionale Loro a Cernobbio noi pure. L’impresa di un’economia diversa, uscire dalla crisi con un nuovo modello di sviluppo. Il contro-forum di Sbilanciamoci! a poche centinaia di metri da quello dello Studio Ambrosetti.
Nel 2009 il Forum di Sbilanciamoci! è arrivato a Cernobbio in una edizione speciale di una sola giornata, il 5 settembre, dedicata tutta alla crisi economica e finanziaria globale e ai suoi riflessi in Italia. Anche in questo caso il Forum si svolse in contemporanea – e a poche centinaia di metri – al workshop dello Studio Ambrosetti che si tiene ogni anno a Villa D’Este e che vede riuniti manager, banchieri, uomini politici, uomini d’affari. “La crisi economica e finanziaria – scrissero gli organizzatori – ha già prodotto pesanti conseguenze sociali, ma nuovi effetti gravissimi arriveranno nei prossimi mesi e nel 2010, con la perdita di altre centinaia di migliaia di posti di lavoro, l’aumento della povertà, la chiusura di fabbriche e la riduzione del volume delle attività produttive. Si tratta della crisi più grave del dopoguerra, alla quale la comunità internazionale ha dato sin qui una risposta insufficiente.
Il governo italiano si è contraddistinto per una ancora maggiore assenza di strategia e di interventi significativi e incisivi. La gran parte delle misure messe in campo fino ad ora sono simboliche, modeste e senza effetti sul corso di una crisi che, anche in Italia, nei prossimi mesi si preannuncia pesantissima.
Ecco perché, mentre i ministri del nostro governo andranno al workshop dello Studio Ambrosetti a illustrare e a rivendicare i “meriti” della loro azione, Sbilanciamoci! a poche centinaia di metri dal forum ufficiale organizza un contro-forum di una giornata in cui spiegherà con documenti e analisi circostanziate, il bluff delle misure del governo contro la crisi, molte ancora da attuare, altre con impatto modesto o addirittura inesistente, altre ancora completamente negative.
Nello stesso tempo metteremo in campo, con un documento circostanziato di proposte, le nostre 15 mosse per uscire dalla crisi, per trovare le risorse necessarie. 15 mosse per orientare l’economia verso uno sviluppo che sia sostenibile, equo e di qualità: presenteremo le nostre alternative per un modello di sviluppo fondato sulla riconversione ecologica dell’economia, la qualità sociale e collettiva dei consumi, il ruolo positivo dell’intervento pubblico, i diritti e la dignità del lavoro. Sbilanciamoci! proporrà un intervento di 40 miliardi contro la crisi fino al 2011, con un’incidenza sul Pil del 2% sul 2010 e del 1,3% sul 2011.
Al Forum – promosso insieme alle organizzazioni della società civile della provincia di Como – hanno partecipato rappresentanti ed esponenti della società civile, delle associazioni, del sindacato, ricercatori ed esperti, ospiti internazionali. Ci furono testimonianze di chi sopporta il peso della crisi: operai in cassa integrazione, precari, immigrati, pensionanti, terremotati dall’Abruzzo.
Cernobbio 2010: è possibile evitare il declino?
Anche nel 2010 il forum alternativo (a quello dello Studio Ambrosetti) di Sbilanciamoci! “L’impresa di un’economia diversa” si è tenuto proprio a Cernobbio. Il forum si è svolto nell’arco di un’unica giornata con due sessioni. La prima (4 settembre), presso la Sala del Comune di Cernobbio ha avuto per tema: “Le alternative al declino dell’Italia”. Dieci proposte concrete per uscire dalla crisi”.
La crisi continua a far pesare i suoi gravi effetti sui lavoratori, le famiglie, la parte più esposta della società. I provvedimenti del governo Berlusconi e le politiche dell’Unione Europea mostrano tutti i loro limiti e la loro inefficacia, nonché l’iniquità sociale: la crisi non pesa su chi si è arricchito in questi anni, mentre cresce ogni giorno il numero di disoccupati e di poveri.
Le proposte concrete della campagna Sbilanciamoci! per fronteggiare in modo diverso la crisi e per progettare il modello di un’economia sostenibile, più equa e duratura. Un decalogo di percorsi possibili per usare la spesa pubblica in modo diverso, avviare nuove produzioni e consumi sostenibili, assicurare un welfare più ampio per tutti, mettere in campo una politica fiscale che salvaguardi i redditi e colpisca le ricchezze.
La seconda sessione, che si è svolta nel pomeriggio del 4 settembre presso il Cinema Xanadu dell’Arci (Como), aveva per titolo: “Dopo la crisi. Idee e strategie a confronto per un nuovo modello di sviluppo”. Come ripensare l’economia ed il modello di sviluppo – a livello globale – dopo una drammatica crisi che ne ha messo in discussione le fondamenta ed i paradigmi più consolidati? La riflessione in ambito italiano ed europeo su come costruire le strategie del “dopo la crisi” – rimettendo la finanza al suo posto – attraverso un confronto di ricercatori ed esponenti italiani ed europei sugli indirizzi di un’economia diversa: la sostenibilità ambientale e la qualità sociale, la giustizia economica e nuove produzioni e consumi, la cooperazione internazionale e lo sviluppo di un welfare degno di questo nome, una politica di giustizia fiscale e nuove forme di economia solidale. Il documento alternativo in 10 punti della campagna Sbilanciamoci è stato consegnato il 4 settembre agli organizzatori del workshop “ufficiale” dello Studio Ambrosetti.
Lamezia Terme 2011: gioventù sprecata
La undicesima edizione del Forum per un’impresa diversa si è svolta a Lamezia Terme dal primo al 3 settembre. Titolo molto chiaro: “Gioventù sprecata”. La scelta di Lamezia Terme non è stata ovviamente casuale. Si tratta di una città simbolo della rinascita democratica e sociale della Calabria, ma anche più in generale della resistenza civile alla criminalità organizzata e della crescita di un tessuto associativo e della società civile sui quali è possibile ricostruire il futuro dei territori e in particolare in questo caso della Regione e di tutto il Mezzogiorno. Il tema è stato focalizzato sui giovani e sulla loro drammatica situazione sociale ed esistenziale.
Oltre ad un ragionamento generale sulle cause della mancanza di lavoro e di opportunità per i giovani, durante l’edizione del 2011 il Forum ha cercato di andare in profondità del tema analizzando esperienze concrete e possibili alternative. Per far ciò, oltre ad un approccio politico e sociologico classico si scelse di far parlare studiosi e imprenditori che hanno tentato di aprire strade nuove. Oltre agli interventi dei sindacalisti (tra gli altri Mauro Beschi per la Cgil) sul palco di Lamezia Terme sono intervenuti studiosi come Piero Bevilacqua (Università La Sapienza), Michele Raitano (La Sapienza), Anna Villa (Istat), Enzo Ciconte (Università Roma Tre). Tano Grasso parlò delle battaglie contro il racket, mentre delle esperienze concrete parlarono Pippo Collipa e Domenico Cristofaro (Ecoplan), mentre uno sguardo alla finanza internazionale con l’intervento di Andrea Baranes a nome della campagna per la Riforma della Banca Mondiale. Anche nell’edizione 2011 furono molti a partecipare i rappresentanti delle associazioni della società civile e del Terzo Settore. L’edizione di Lamezia Terme è stata anche l’occasione per fare il punto su una delle questioni centrali delle trasformazioni sociali di questi decenni: l’immigrazione. A coordinare i dibattiti Grazia Naletto, al tempo presidente di Lunaria.
Capodarco 2012: cambiare rotta
L’edizione 2012 del Forum per un’impresa diversa fu ospitata nella sede della Comunità di Capodarco presieduta da don Vinicio Albanesi, un sacerdote che ha dedicato tutta la sua vita e l’esperienza ecclesiale all’aiuto dei più deboli, dalla periferia povera romana degli anni Sessanta, fino alla Fondazione e sviluppo della Comunità di Capodarco che accoglie persone disabili e organizza servizi sanitari specialistici nell’ambito della riabilitazione e assistenza. Le organizzazioni della società civile scelsero proprio Capodarco come luogo simbolico per parlare di uscita dalla crisi in modo diverso, con un tipo di sviluppo che rimetta al primo posto gli ultimi. Titolo: “Cambio di rotta, uscire dalla crisi e cambiare l’Italia e l’Europa”. Gli onori di casa furono affidati proprio al presidente Vinicio Albanesi che ha dialogato con studiosi e politici come Luigi Ferrajoli (giuristi dell’Università Roma Tre), Antonio Tricarico, Pier Paolo Baretta, deputato Pd, Alessandro Coppola del Politecnico di Milano, Maria Grazia Midulla del Wwf. Molti anche i seminari paralleli al Forum generale. Tra questi da ricordare un focus ancora molto attuale oggi, quello sulle spese militari al quale partecipò anche lo studioso Vincenzo Comito.
Alla tavola rotonda finale sul nuovo modello di sviluppo coordinata da Paolo Beni, presidente dell’Arci e dall’economista e rappresentante di Sbilanciamoci, Mario Pianta, parteciparono Carlo Donolo (Università La Sapienza), Maurizio Landini, allora segretario generale della Fiom, Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, mentre al dibattito conclusivo sui giovani intervennero Stefano Laffi (Codici Ricerche), Enrico Lippo della Rete universitaria degli studenti, Claudia Pratelli, del dipartimento delle Politiche economiche della Cgil, Michele Raitano (Università la Sapienza), Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme e Franco Uda, responsabile delle politiche giovanili dell’Arci.
Roma 2013: lotta alle diseguaglianze
“Tra la certezza di una crisi economica e sociale sempre più profonda e le avvisaglie di un’imminente crisi di governo, con un autunno rovente alle porte, riparte da Roma il calendario degli appuntamenti della campagna Sbilanciamoci!. Da venerdì 6 a domenica 8 settembre, la città capitolina ospitò l’undicesima edizione del Forum della campagna, quell’anno intitolato «Europa diseguale. Le alternative alla recessione e alle diseguaglianze”. Lo scriveva sul Manifesto Duccio Zola presentando l’undicesima edizione del Forum per un’impresa diversa. “Il tema delle diseguaglianze e della lotta alle diseguaglianze – spiegava Zola – al centro della tre giorni di lavori verrà declinato nelle sue molteplici dimensioni e ricadute, con una particolare attenzione alla compenetrazione tra gli indirizzi delle politiche europee e di quelle nazionali. E alla discussione sulle cause dell’aumento delle disparità di reddito, ricchezza, accesso a beni e servizi fondamentali, si accompagnerà l’elaborazione di proposte politiche alternative per rilanciare l’economia, creare nuovo lavoro, dare speranza ai giovani, assicurare i diritti di cittadinanza”.
Come ogni anno, il Forum si è svolto in concomitanza e simbolica alternativa al workshop degli industriali di Cernobbio organizzato dallo Studio Ambrosetti, in cui vengono presentate le ricette dell’ideologia neoliberista in salsa di austerity: privatizzazioni, tagli al welfare, precarizzazione del lavoro, supremazia del mercato, allentamento dei vincoli ambientali. Non a caso, a testimoniare la distanza – non soltanto geografica – tra l’evento di Cernobbio e quello romano, il Forum di Sbilanciamoci! è stato ospitato dalle Officine Zero (venerdì 6) e dal Teatro Valle Occupato (sabato 7 e domenica 8 settembre), due realtà che sperimentano nuove forme di riappropriazione di spazi di socialità e democrazia, alternative contro disoccupazione e precarietà, percorsi di riconversione ecologica e sostenibilità ambientale e di contrasto alla mercificazione della cultura e dei saperi.
Fitto il programma delle iniziative, con cinque sessioni plenarie, sei seminari autogestiti (su economia solidale, immigrazione, comunicazione economica, consumo di suolo, reddito di cittadinanza, istruzione), due eventi serali e cinquanta relatori. Altrettanto numerosi i temi in agenda: venerdì 6 settembre si parlerà di redistribuzione e finanza, politiche fiscali a favore dell’equità e piani industriali a sostegno dell’occupazione; sabato 7 di riconversione ecologica e modello di sviluppo, pace e cooperazione internazionale, tutela del lavoro, promozione del welfare e diritto allo studio. Il Forum si è chiuso domenica 8 settembre con una tavola rotonda dedicata alla questione europea che ha ospitato, a fianco dei rappresentanti delle organizzazioni di Sbilanciamoci!, alcuni economisti delle reti continentali attive sul fronte del contrasto alle politiche di austerità della troika: Trevor Evans (Euromemorandum), Mireille Bruyère (Économistes atterrés), Martin Myant (Istituto sindacale europeo).
Tra gli altri ospiti dell’edizione del 2013, , l’ex portavoce di Sbilanciamoci! e deputato indipendente di Sel, Giulio Marcon, il direttore del dipartimento delle statistiche sociali dell’Istat Linda Laura Sabbadini, gli economisti Mario Pianta, Tonino Perna, Claudio Gnesutta, Angelo Marano, Vincenzo Comito, Felice Roberto Pizzuti, Annamaria Simonazzi, Giulio Tagliavini; i sociologi Chiara Saraceno e Francesco Garibaldo, esponenti di associazioni e movimenti quali Grazia Naletto, Andrea Baranes (allora entrambi portavoce della campagna Sbilanciamoci!), Marco Bersani, Monica Di Sisto, Marica Di Pierri, Mauro Palma, Federico Del Giudice, Stefano Lenzi, Licio Palazzini, Massimo Paolicelli, Martina Pignatti, Andrea Ranieri, Raffaele Salinari, Anna Donati, Carlo Testini, Riccardo Troisi, i giornalisti Roberta Carlini, Angelo Mastrandrea e Guglielmo Ragozzino, oltre a Massimiliano Smeriglio e Luigi Nieri, Regione Lazio e Comune di Roma.
La campagna Sbilanciamoci!
Dal 1999 oltre 50 organizzazioni della società civile si sono unite nella campagna Sbilanciamoci! per impegnarsi a favore di un’economia di giustizia e di un nuovo modello di sviluppo fondato sui diritti, l’ambiente, la pace. Sbilanciamoci!, nata per iniziativa dell’associazione di promozione sociale Lunaria che ne coordina le attività, propone e organizza azioni di denuncia, sensibilizzazione, advocacy, animazione culturale, affinché la politica, le istituzioni, l’economia e la società si indirizzino verso la realizzazione dei principi della solidarietà, dell’uguaglianza, della sostenibilità, della cooperazione. La campagna elabora strumenti di ricerca, analisi critica e proposta: dai Rapporti annuali sulla spesa pubblica e sulla qualità dello sviluppo in Italia, ai dossier sui temi della cooperazione allo sviluppo, delle spese militari, del benessere a livello locale. Dall’attività di Sbilanciamoci! è nato nel 2008 il sito di informazione socioeconomica www.sbilanciamoci.info.
Il Forum “L’impresa di un’economia diversa” è uno degli appuntamenti principali di Sbilanciamoci!: un Forum di discussione e confronto che si svolge ogni anno in concomitanza e simbolica alternativa al workshop degli industriali di Cernobbio, organizzato dallo Studio Ambrosetti. Mentre a Cernobbio vengono presentate le tradizionali ricette dell’ideologia neoliberista, nel Forum “L’impresa di un’economia diversa” sono prospettate vie ed esperienze diverse di sviluppo economico basate sul rilancio del welfare, le regole e i diritti del lavoro, la sostenibilità ambientale, la responsabilità sociale delle imprese e su una fiscalità solidale che colpisca sprechi, rendite e privilegi. Le edizioni del Forum si sono tenute a Napoli-Bagnoli (2003), Parma (2004), Roma-Corviale (2005), Bari (2006), Venezia-Marghera (2007), Torino-Mirafiori (2008), Cernobbio (2009-2010), Lamezia Terme (2011), Capodarco di Fermo (2012) Roma (2013). Le associazioni aderenti: ActionAid, Agices, Altreconomia, Antigone, Arci, Arci Servizio Civile, Associazione Obiettori Nonviolenti, Associazione per la Pace, Beati i Costruttori di Pace, Cipsi, Cittadinanzattiva, Cnca, Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’Acqua, Comunità di Capodarco, Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, Ctm Altromercato, Crocevia, Donne in nero, Emergency, Emmaus Italia, FairWatch, Federazione degli Studenti, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Icea, Gli Asini, Legambiente, Link, Lila, Lunaria, Mani Tese, Medicina Democratica, Movimento Consumatori, Nigrizia, Pax Christi, Re:Common, Reorient onlus, Rete Universitaria Nazionale, Rete degli Studenti, Rete della conoscenza, Terre des Hommes, Uisp, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Un Ponte per…, Wwf Italia.