Le associazioni ambientaliste – e Sbilanciamoci con loro – hanno scritto al premier Draghi una lettera aperta per chiedere impegni più concreti verso la transizione ecologica nel Recovery Plan definitivo che il governo sta elaborando, dal trasporto locale alla minimizzazione del consumo di suolo. La lettera-appello, che propone la valorizzazione delle città verdi come spazi […]
Nei giorni scorsi un gruppo di associazioni e campagne (oltre a Sbilanciamoci, il WWF, Legambiente, Transport and Environment, Fridays for Future, ecc.) ha rivolto un appello al governo Draghi perché nell’imminenza del lancio del Recovery Plan siano fatte delle scelte chiare a favore della mobilità sostenibile, delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica, del modello agroecologico . (cfr qui)
Nonostante i vincoli previsti per l’elaborazione delle proposte del Recovery Plan (destinazione delle 37% delle risorse alla transizione ecologica) ci sono ancora molti interrogativi che riguardano le scelte concrete, che devono essere innovative e puntare in alto. Nella versione del piano del 12 gennaio scorso i limiti al riguardo erano evidenti: le risorse destinate alla transizione ecologica ammontavano al 31% e non al 37%; gran parte delle risorse erano utilizzate per progetti già avviati come quello del 110% per le riaqualificazione degli immobili; mancavano impegni per il superamento in tempi certi dei SAD (Sussidi Ambientalmente Dannosi).
Con la lettera-appello delle organizzazioni si chiedono degli impegni concreti e si chiede al piano del governo di “portare almeno 6.000 MW di rinnovabili elettriche l’anno, con interventi attenti a minimizzare il consumo di suolo”; di potenziare il Trasporto Pubblico Locale attraverso lo sviluppo del trasporto rapido di massa e dei treni metropolitani, con il potenziamento di tutte le forme di intermodalità. L’efficienza energetica è un altro elemento fondamentale della lettera-appello e non solo per gli edifici pubblici, ma per tutta l’edilizia priovata i cui “piani di spesa devono essere vincolati ad obiettivi minimi di efficienza”. La lettera-appello può essere sottoscritta su change.org .
Mettere al centro l’ambiente, la transizione ecologica nel Recovery Plan significa valorizzare il ruolo delle città, dove vive più della metà della popolazione italiana, che costituiscomo gli spazi cruciali dell’innovazione economica, culturale e sociale e che rappresentano la dimensione critica della sfida della sostenibilità ambientale.
Il ruolo delle città è però ignorato dal Recopery Plan. Ecco perché l’appello che viene rivolto al governo è quello di valorizzare il ruolo delle città, facendone il fulcro di una stagione nuova di un modello di sviluppo diverso, sostenibile, capace di affrontare le grande sfide che abbiamo davanti: quelle di una transizione ecologica giusta e sostenibile socialmente.