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Il diritto ad un ambiente sano per un’economia di pace

Il 30 aprile a Roma si è svolto il convegno conclusivo del progetto “Pace femminista in azione: giustizia climatica, sicurezza e salute”, promosso da WILPF Italia – Lega internazionale Donne per la Pace e la Libertà in collaborazione con Accademia Kronos e Il Sole di Parigi.

“Non esiste pace se non esiste un’agenda politico-economica compatibile con l’ambiente”. Così Monica Di Sisto, vicepresidente di FairWatch (una delle organizzazioni aderenti a Sbilanciamoci!) e portavoce della campagna Stop TTIP Italia, ha dato il via lo scorso 30 aprile a Roma ai lavori del convegno conclusivo del progetto “Pace femminista in azione: giustizia climatica, sicurezza e salute”, promosso da WILPF Italia – Lega internazionale Donne per la Pace e la Libertà in collaborazione con Accademia Kronos e Il Sole di Parigi.

Volto ad affermare il diritto alla pace e a un ambiente sano per un’economia di pace, l’incontro ha visto susseguirsi una serie di interventi e tavole rotonde che hanno coinvolto esperti e attivisti in vari settori, tutti accomunati dal voler gridare a gran voce la necessità di riconvertire il nostro modello di sviluppo socio-economico a favore di uno socialmente più inclusivo ed eco-sostenibile.

Grazie al confronto aperto con i numerosi stakeholders presenti, è stato possibile delineare gli interessi geopolitici ed economici del nostro Paese, contestualizzandoli nel quadro internazionale ed evidenziando le maggiori criticità in termini di sostenibilità ambientale e sociale. Sebbene infatti molte proposte politiche si presentino come attente alla questione ambientale, esse nascondono di fatto altri interessi, supportando approcci e lobbies estrattiviste e militariste, come chiarito durante gli interventi di Rossana De Simone (Peacelink) e Laura Greco (A Sud).

Con i contributi di Grazia Francescato (attivista ecologista) e Maria Maranò (Legambiente), sono state presentate inoltre le proposte di azione collettiva e le possibili strategie istituzionali da implementare concretamente, così da incoraggiare una giusta ed equa transizione verso un’economia circolare e di pace che rispetti l’ambiente.

Numerosi anche gli interventi a favore della green economy, non solo come reale opposizione al cambiamento climatico (Alfonso Navarra, Gruppo di lavoro di Economia Verde di SI-Amo la Terra, e Vittorio Bardi, coordinamento Coalizione Clima), ma anche come possibile risorsa occupazionale (Edo Ronchi, Fondazione Sviluppo Sostenibile).

Nonostante “il commercio globale stia tenendo sotto scacco il cibo e l’ambiente” (Monica Di Sisto), “numerose sono le istanze della società civile che portano avanti diverse battaglie, dalla lotta contro il cambiamento climatico alle iniziative per una società più equa e giusta. Bisogna capire come far collaborare queste realtà per dargli forza e valenza politica perché possano concretamente impattare sulla società e facilitare la trasformazione verso uno sviluppo eco e socio sostenibile” (Grazia Francescato).

A fine incontro Monica Di Sisto ci ha concesso una breve intervista, qui sotto trovate il video: