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Troppa attesa al pronto soccorso. 4,8% di morti in più

Pronto soccorso pecipitati nei posti bassi delle classifiche secondo uno studio inglese. Si aspetta in media 30 ore, tra le ragioni anche il numero inadeguato di letti. Da Il Fatto

Malati cronici, anziani sovente ultraottantenni sdraiati su barelle stipate l’una accanto all’altra per molte ore, spesso giorni, che precipitano in uno stato confusionale, il cosiddetto delirium ospedaliero. Si fa sempre più grave la situazione nelle aree boarding dei Pronto soccorso, vale a dire corridoi e salette dove vengono messi coloro che devono essere ricoverati: luoghi non di cura, dove non è possibile ricevere vera assistenza ospedaliera né riposare (devono essere sempre illuminati) e che, per ogni paziente in attesa, determinano 12 minuti di ritardo in più nell’accesso alle cure da parte di chi deve essere visitato. In Italia nove PS su dieci sono ormai messi così: un disastro. Con drammatiche ripercussioni sul rischio di mortalità.

Già nel 2022 una survey nazionale aveva rilevato che il tasso di decessi in soli dieci anni era aumentato del 200%. Poi è arrivato recentemente uno studio inglese (Office for national Statistic) a confermare ciò che i medici dell’emergenza-urgenza vedono quotidianamente. E cioè che le probabilità di morte schizzano al 4,8% a 30 giorni dall’accesso per chi attende per più dodici ore, contro il 2,1% per chi viene assistito in breve tempo. E mediamente si sta lì, nel boarding, per oltre 30 ore.

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