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Archivio | Italie

Quale reddito minimo?

• Un reddito minimo anti-disoccupazionedi Elena MonticelliPerché in Italia all’idea di garantire un reddito minimo a ciascuno si preferisce l’erogazione senza condizioni di alcuni beni e servizi? Una riedizione del libro di Van Parijs e Vanderborght • Airaudo (Sel): un new deal per l’Italiadi Sara FarolfiGli interventi sul reddito e quelli sul lavoro devono procedere […]

Lavoro, e non reddito, di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza si configura inevitabilmente come “compensazione ex post” dei disagi derivanti dalla mancanza di lavoro e non può affrontare in termini strutturali le problematiche che la crisi globale ci pone, a partire dalla necessità di ridisegnare l’intero modello di sviluppo

Reddito minimo per un Commonfare

Il reddito sociale garantito deve essere pensato come una istituzione del comune, vale a dire un reddito che risulta direttamente dalla produzione e non dalla ridistribuzione del plusvalore

Una mediazione di alto profilo

Un’analisi dell’accordo sulla rappresentanza sindacale siglato la settimana scorsa tra sindacati confederali e Confindustria. Una sintesi tra le due anime del nostro sindacalismo, quella generalista e quella associativa

Come redistribuire lavoro e reddito

Tonino Perna propone di ridurre l’orario di lavoro per estendere il numero di posti di lavoro. Ma una generalizzazione dell’impiego part time può essere sostenibile solo se affiancata da un reddito di cittadinanza

Il non voto e le larghe intese

Il pasticcio, e le polemiche di questi giorni, sulla riforma della legge elettorale sono la cartina di tornasole di quella scarsa credibilità della politica che è alla base dell’astensionismo montante. E la prossima volta è possibile che non vadano a votare nemmeno coloro che alle scorse elezioni sono andati

Sbilanciamoci e la sinistra pensante

Dibattito/1. Una lettura critica del libro “Sbilanciamo l’economia. Una via d’uscita dalla crisi” di Giulio Marcon e Mario Pianta. Molti suggerimenti sono utili, gran parte delle critiche condivisibili, ma l’estrema sinistra pensante non pensa abbastanza a fondo agli effetti imprevisti, ma prevedibili e non di rado perversi, delle politiche che suggerisce