Il caso (surreale) della Banca Popolare di Spoleto dove alti esponenti di Banco Desio, che l’ha acquistata, Commissari straordinari e persino alti dirigenti della Banca d’Italia sono indagati per presunte irregolarità

Il caso (surreale) della Banca Popolare di Spoleto dove alti esponenti di Banco Desio, che l’ha acquistata, Commissari straordinari e persino alti dirigenti della Banca d’Italia sono indagati per presunte irregolarità
Sempre più giovani delle famiglie meno abbienti, provenienti dai diplomi più deboli, in genere quelli tecnici, e dai territori meno ricchi rinunciano alla formazione universitaria. Il rapporto della Fondazione Res
Secondo la legge di stabilità 2016, la card di 500 euro per consumi culturali andrà solo ai giovani italiani o comunitari. Eppure è noto che tra gli 800mila e più studenti di provenienza straniera i nati in Italia sono ormai il 53%
Una generazione precaria, consapevole della crisi, che guarda con scetticismo verso quei soggetti politici e sindacali che vorrebbero percorrere quella strada. La seconda puntata dell’analisi
Uno studio di ricercatori italiani evidenzia che solo il 20% dei nuovi assunti tra gennaio e luglio ha un contratto a tempo indeterminato ed è cresciuta l’incidenza di contratti a termine e part-time www.isigrowth.eu
Il salvataggio di Banca Etruria e degli altri istituti di credito coinvolti nella crisi sembra il preludio di quel che, da gennaio, si verificherà in occasione di ogni nuova crisi bancaria
Gli incentivi monetari forniti alle imprese non si sono concretizzati in nuova occupazione a tempo indeterminato, ma hanno piuttosto favorito la trasformazione di contratti temporanei in contratti ‘permanenti’
Dal 2012, un organismo interno alla banca monitora gli andamenti relativi al ruolo delle banche nelle esportazioni delle armi e incalza le banche con cui ha rapporti a smarcarsi da operazioni di finanziamento di armi
Affermare la cultura come bene essenziale per poi limitarsi a servirsene per regolare il diritto di sciopero senza porsi il problema di come garantire l’accesso alle prestazioni culturali ai cittadini è poco costituzionale
Una generazione precaria, consapevole della crisi, che non si mobilita per i propri diritti. Che, anzi, guarda con scetticismo verso quei soggetti politici e sindacali che vorrebbero percorrere quella strada. Una analisi in 2 puntate