L’accordo raggiunto tra Parlamento e Consiglio europeo sul disegno di unione bancaria dovrebbe diventare definitivo a metà aprile. Ben lungi dal favorire una ricapitalizzazione coordinata del sistema bancario europeo, l’accordo sancisce il principio caro a Berlino & Co dell’“ognun per sé”
Archivio | Economia e finanza
Perché il “quantitative easing” non è la soluzione
Le caute aperture del presidente della Bundesbank al programma di acquisto dei titoli di Stato da parte della Bce. Un’apertura di cui c’è ben poco da gioire
Ma Renzi lo conosce il Fiscal Compact?
Il nuovo patto di stabilità elimina anche quell’esiguo margine di manovra fiscale previsto dal Trattato di Maastricht. Lo stesso margine a cui il Presidente del consiglio sostiene (ingenuamente?) di voler ricorrere. Secondo alcuni studi, i nuovi obiettivi equivarranno per l’Italia a oneri per 50 miliardi di euro l’anno
Il casinò finanziario e l’azzardo immorale
È concepibile che l’Italia abbia cambiato la costituzione per inserirvi il pareggio di bilancio ma non si possa ridiscutere mandato e funzionamento della Bce?
Fiducia ai mercati?
La bolla a orologeria della finanza
L’ipetrofia di una finanza sempre più scollegata dai fondamentali dell’economia. Ma per le istituzioni il problema sono i debiti pubblici e siamo noi a dovere accettare misure di austerità
La bad bank e l’esempio spagnolo
È giusto che a farsi carico di politiche creditizie sbagliate sia ancora una volta lo Stato? L’esempio (da non replicare) del governo spagnolo che a fine 2012 ha creato la sua bad bank
Londra, è in arrivo una nuova bolla finanziaria?
I prezzi delle case sono saliti del 15 percento in un anno. Una salita vertiginosa, anche se non estemporanea, che alimenta i timori di una nuova bolla immobiliare
Bad bank, sussidio o operazione di mercato?
Senza la separazione tra attività commerciali e finanziarie delle banche, la Bad Bank finirebbe per spostare il rischio concentrandolo da qualche altra parte. Intrappolando il sistema pubblico nel ricatto di dover poi intervenire a “salvare” istituti troppo grandi che abbiano “sbagliato” a scommettere
Bad bank: chi rimane con il cerino in mano?
Una “bad bank” per fare ripartire il credito e l’economia, togliendo buona parte dei crediti deteriorati dai bilanci delle banche. Bella l’idea di levarli da lì. Ma malgrado i giochi di prestigio a cui ci ha abituato la “finanza creativa”, è difficile nascondere sotto il tappeto 150 o forse 300 miliardi di euro