Scontro alla Camera sulla proposta di legge sulla riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 32 ore settimanali a parità di salario con esoneri contributivi per i datori di lavoro privati. L’osservatorio Inapp monitorerà gli effetti economici. Oneri stimati: 50 milioni di euro per il 2024, 275 milioni negli anni successivi. Da Il Sole24ore
Favorire per legge la sottoscrizione di contratti collettivi nazionali – territoriali e aziendali – tra le rappresentanze delle imprese e le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, per definire modelli organizzativi che comportino una progressiva riduzione dell’orario normale di lavoro dalle attuali 40 a 32 ore settimanali, a parità di salario, anche nella forma di turni distribuiti su quattro giorni settimanali. Il tutto accompagnato da investimenti nell’ambito della formazione e della innovazione tecnologica e ambientale: la proposta di legge che abbina i testi di Fratoianni (Avs), Conte (M5S) e Scotto (Pd) è all’esame della Camera.