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Newsletter n° 712 del 30 maggio 2025

Ripresa delle mobilitazioni, dalla Palestina al decreto sicurezza ai referendum

La notte della democrazia

Giulio Marcon

La democrazia e la rappresentanza sono state svuotate di senso a favore di governi sempre di più autoreferenziali e oligarchici. Ora, dagli Stati Uniti fino a qui si sono fatti passi da gigante nel reprimere democrazia diretta, dissenso, informazione libera, spazi di partecipazione. Noi siamo convintamente e da sempre dall’altro lato: contro il dl sicurezza.

 

Il Ponte, la mafia, Mattarella e i referendum

Rachele Gonnelli

Un altro Perché Sì al referendum: contro la mafia che si annida nei subappalti a catena. Intervista allo storico delle mafie Enzo Ciconte su Mattarella, le deroghe di Salvini, Saviano, Meloni, i porti, Trump e le grandi opere come il fantomatico Ponte di Messina.

 

Voto 5 Sì perché: l’Italia è diventata povera e diseguale

Mario Pianta

Lavoro povero e declino economico: è questa la fotografia del Paese che emerge dal Rapporto annuale Istat. Ma non è avvenuto per caso, piuttosto da trent’anni di politiche che hanno peggiorato le condizioni di lavoro. I referendum dell’8 e 9 giugno sono l’occasione per cancellare alcune di queste politiche.

 

Voto 5 Sì perché: la precarietà colpisce soprattutto donne e Sud

Valeria Cirillo

Oggi l’85% delle attivazioni di rapporti di lavoro è costituita da contratti a tempo determinato, nel 35% dei casi si tratta di lavori con durata effettiva inferiore ai 30 giorni, per 1,5 milioni di contratti di un solo giorno. La precarietà colpisce soprattutto le donne e il Sud.

 

Voto 5 Sì perché: tre morti al giorno sono troppi

Jelena Reljic

Voto cinque Sì al Referendum dell’8 e 9 giugno e spiego perché: contro l’insicurezza economica della precarietà che danneggia l’intero sistema produttivo scoraggiando l’innovazione; per fermare le morti sul lavoro e perché si torni a investire in sicurezza e formazione.

 

Lavoro e democrazia: dal Jobs act al referendum 

Francesco Sinopoli

La demercificazione del lavoro è sempre andata insieme alla democratizzazione della società. Per questo la battaglia dei referendum lanciata dalla Cgil è soprattutto una battaglia di democrazia, contro l’abulia della crisi della partecipazione. L’analisi della fondazione Di Vittorio sugli effetti del Jobs Act.

 

Salari, inflazione e il triangolo smarrito

Roberto Romano

L’Italia – in particolare nel settore manifatturiero a medio-bassa tecnologia e nella filiera dell’energia importata – dovrà convivere con un’inflazione alla produzione più alta della media europea per anni. Serve una norma che colleghi i salari all’inflazione alla produzione, e non a quella importata.

 

Ravenna e Callisto: decarbonizzazione made in Eni

Franco Padella

Ciò che stupisce nelle appena svolte elezioni comunali a Ravenna è la pressoché totale marginalità nel dibattito pubblico del progetto Ravenna CCS, per uno dei più grandi hub europei di confinamento geologico della CO2, attraverso la iniezione del gas serra nei giacimenti di gas esausti dell’Adriatico.

 

Rafah sigillata, bloccata la carovana di pace

Alfio Nicotra

Al valico non si passa (Meloni non ha accettato di far pressione su Tel Aviv) mentre parte l’operazione “carri di Gedeone”. Come non passa uno spillo delle 160mila tonnellate di aiuti. Ma scopriamo cosa Israele vuole fare di Rafah: un hub di schedatura dei palestinesi e gestione selettiva degli aiuti.

 

Verso Rafah: a mani nude contro la barbarie

Alfio Nicotra

Un viaggio di 53 attivisti, tre europarlamentari, politici e giornalisti verso Rafah, per denunciare l’assedio a Gaza, l’uso della fame e della sete come arma di guerra, e affermare, con la sola forza dei corpi, che il diritto internazionale e la dignità umana non possono essere cancellati.

 

Anni 70: i protagonisti dimenticati

Sergio Fontegher Bologna

Non è accettabile che la stagione politica degli anni 70 venga ricordata sotto l’insegna “anni di piombo”, come fu per mettere in ombra il protagonismo operaio in funzione neoliberista sotto i governi di centro-sinistra. Una politica della memoria serve ad attivare la mobilitazione, a iniziare dal lavoro, dai referendum.

 

Accordo Ue-Gran Bretagna, il riarmo fa scattare il “Brexit reset”

Leonardo Clausi

Le spese per la difesa trainano l’intesa. Così anche Londra entra negli appalti militari comuni (al via il piano Safe da 150 miliardi). Le università britanniche resteranno invece appannaggio dei ricchi locali, niente Erasmus.

 

In ricordo di Don Franco, inventore di comunità

Goffredo Fofi

Ci ha lasciati Don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco. Il suo impegno ha permesso di rivoluzionare l’assistenza alle persone con disabilità, promuovendo un modello comunitario fondato sulle pari dignità tra assistenti e assistiti e sul protagonismo di questi ultimi.


APPUNTAMENTI

Decreto Sicurezza, corteo nazionale il 31 maggio

Giuliano Santoro

La rete A Pieno Regime annuncia il corteo di sabato 31 maggio: «Sarà il più grande di opposizione al governo». 110 bus e 3 treni verso Roma, adesione anche di «Stop Rearm Ue» verso il 21 giugno (quindi anche Sbilanciamoci!).

SÌ, può cambiare! L’ 8 e il 9 giugno si vota su 5 quesiti referendari

Redazione

L’8 e il 9 giugno 2025 le cittadine e i cittadini saranno chiamatə alle urne per esprimersi su cinque importanti quesiti referendari.

 

Gaza tradita dal silenzio e dall’impunità

redazione Sbilanciamoci!

Pubblichiamo la traduzione dell’editoriale della rivista scientifica The Lancet sulla situazione nella Striscia di Gaza dove in media ogni giorno muoiono 35 bambini. E segnaliamo che il 21 giugno a Roma ci sarà una manifestazione nazionale contro il riarmo e per fermare Israele.


LETTURE

La controrivoluzione californiana

François Bougon

La Silicon Valley est née de la répression de l’État social et progressiste de Roosevelt, dit l’historienne Sylvie Laurent qui s’intéresse à l’alliance techno-réactionnaire entre la Silicon Valley et Donald Trump. Da Mediapart

Con gli occhi della storia

Emanuele Felice

Viviamo in un tempo segnato da crisi profonde e interconnesse: l’aumento vertiginoso delle disuguaglianze, la crisi ambientale e climatica, l’instabilità politica e l’insicurezza sociale. Pubblichiamo qui l’introduzione del nuovo libro dello storico dell’economia Emanuele Felice che contiene le sue proposte per un modello di sviluppo sostenibile e giusto.


NELLA RETE

Mobilitiamoci contro il memorandum d’intesa militare Italia-Israele

Da Peacelink.it

 

Ponte sullo Stretto, la Cgil scrive a Bruxelles: «Fermate l’opera»

Flavia Landolfi. Da Il Sole 24 ore

 

Non chiamatela Ong, l’ombra politica dietro la gestione degli aiuti a Gaza

red Infocoop. Da Infocooperazione

 

Sachs: “Accordo possibile, gli europei non devono ostacolarlo”

Salvatore Cannavò. Da Il Fatto

 

Le jour où l’UE a décidé de réexaminer son accord d’association avec Israël

Philippe Jacqué. Da Le Monde

 

Tutte le incertezze del Pnrr a un anno dalla sua conclusione

Da Openpolis

 

Più gas che sviluppo: i limiti del Piano Mattei per l’Africa

red Infocoop. Da Infocooperazione

 

Mineral spoils in Ukraine: A poor foundation for peace and recovery

Artem GergunJiayi Zhou. Da Sipri.org