“Le differenze ci sono, ma è nato un soggetto politico, autonomo e indipendente”, dice il presidente del Movimento Nonviolento. Da Repubblica.
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento, come si traduce il corteo di sabato in politica?
“Abbiamo davanti a noi due strade: fare pressione dal basso affinché l’Onu, l’Ue e i singoli Stati promuovano una conferenza di pace, e in secondo luogo fornire un contributo sui contenuti”.
Che piazza è stata?
“Autenticamente popolare. Le presenze organizzate erano 30mila, significa che gli altri 70mila sono arrivati spontaneamente”.
Non è un mondo diviso al suo interno?
“Le differenze ci sono, ma è nato un soggetto politico, autonomo e indipendente che esprime una voce che finora mancava”.
Cosa intendete per contenuti?
“Premere per l’attuazione del trattato Onu che mette al bando l’uso delle armi nucleari, per cominciare”.
Putin è disposto a sedersi a un tavolo?
“La richiesta del cessate il fuoco va rivolto a lui in primo luogo, ma anche Zelensky dovrebbe accettare di trattare subito”.
Le sembra realistico?
“Bisogna investire le stesse risorse spese per le armi in favore della diplomazia. Fare molto di più. È uno scandalo che la Ue abbia negato l’ingresso a obiettori e disertori russi e alle loro mamme: quello è un tallone d’achille per Mosca”.