Oggi, a 150 giorni dall’inizio dell’invasione, la mobilitazione «Europe for peace». Obiettivo una grande alleanza della società civile che si riconosce in «cinque punti»
Ancora in piazza per chiedere di dare una possibilità alla pace. Per non rassegnarsi a lasciare alle armi l’unica voce in capitolo. Oggi, a 150 giorni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, cinquanta città italiane aderiscono alla mobilitazione di Europe for peace, giornata di mobilitazione diffusa sui territori contro la guerra. «Tacciano le armi, negoziato subito, verso una conferenza internazionale» le tappe richieste alla politica da oltre 400 realtà della galassia del movimento pacifista.
Decine e decine di iniziative pubbliche che si svolgono nelle piazze, nelle sedi istituzionali o delle associazioni, nei campeggi: flash-mob, fiaccolate, camminate silenziose, banchetti, gazebo, raccolte firme, volantinaggi, alzabandiera, presìdi, musica, sit-in, letture. Gli organizzatori calcolano in almeno diecimila le presenze alle iniziative che copriranno tutta Italia, da nord a sud: da Trento a Ragusa, da Sassari ad Ancona, da Torino a Potenza, passando per Roma, l’elenco delle adesioni aumenta di ora in ora per un’azione diffusa, con qualche anticipazione già ieri.