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Le diseguaglianze si combattono anche con le tasse

La proposta Melilli-Del Rio di un contributo di solidarietà dai redditi che superano gli 80 mila euro annui ha destato una levata di scudi a destra e a sinistra. Eppure fino agli anni ’70 lo scaglione di redditi più alto pagava il 73% e non il 43 come oggi. Dal blog su Huffington Post.

La scorsa settimana il Pd, per merito dei deputati Melilli e Delrio, ha presentato una proposta di legge per incrementare leggermente e in modo temporaneo il prelievo (pure deducibile!) sull′1,95% degli italiani, quelli più benestanti e ricchi, che guadagnano dagli 80mila euro in su, a beneficio degli interventi contro l’emergenza Covid-19.

Apriti cielo: da destra e sinistra una levata di scudi. Salvini e Berlusconi con la solita tiritera: “vogliono mettere le mani nelle tasche degli italiani”, scordandosi di citare la percentuale, l′1,95% delle tasche dei contribuenti. Italia Viva con Faraone: “non se ne parla”. La viceministra all’Economia grillina Castelli ha ribadito: “siamo contro la patrimoniale”, ma forse ha letto un’altra proposta di legge. Un conto sono i patrimoni e un’altra i redditi.

Ricordiamoci che quando c’erano Rumor e Colombo l’aliquota sullo scaglione più alto dei redditi era il 72%, oggi il 43%. Anche il Pd ha criticato la proposta con la ministra De Micheli: “L’intenzione di redistribuire è buona, ma prima bisogna pensare a creare ricchezza, poi magari a redistribuirla”.

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