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Landini: “Il mondo del lavoro unisce l’Italia”

Il segretario generale della Cgil dal palco di Bologna: “Il governo e le imprese abbiano l’umiltà di saper ascoltare le persone”. Da Collettiva.it

“Oggi più di 500 mila persone in tutta Italia sono scese in piazza per difendere la libertà e i diritti di tutti”. Ha esordito così il segretario generale Cgil Maurizio Landini, parlando dal palco di piazza Maggiore a Bologna, a conclusione della manifestazione in occasione dello sciopero generale: “Siamo qui per difendere l’integrità delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Al centro della discussione politica e sociale in Italia e in Europa devono tornare la persona e il lavoro, non il profitto, il mercato e la speculazione finanziaria”.

DIRITTO DI SCIOPERO E DECRETO SICUREZZA

“Il diritto di sciopero è un diritto di libertà, non è un caso che tutti i regimi autoritari, come primo atto, lo hanno sempre messo in discussione e hanno sempre chiuso e assaltato le sedi sindacali”, ha affermato Landini: “È bene che tutti coloro che in queste ore hanno tentato di mettere in discussione questo diritto, ricordino che in Italia la democrazia esiste proprio perché il mondo del lavoro ha sconfitto prima il fascismo e il nazismo, poi il terrorismo rosso e nero”.

Ed è proprio per difendere questo diritto che la Cgil “chiede al governo di ritirare il cosiddetto decreto sicurezza. “La sicurezza di un Paese non è messa in discussione se le persone scendono in piazza o se i lavoratori, di fronte al rischio di licenziamento, occupano le strade o le fabbriche” ha argomentato Landini: “Se a Napoli, ad esempio, si è trovata una prospettiva occupazionale per la Whirlpool che chiudeva, è perché quelle lavoratrici e quei lavoratori per due anni hanno manifestato e occupato la fabbrica. Se passa quel decreto, con questa legge sarebbero stati tutti arrestati. Non c’è solo un attacco al diritto di sciopero, ma c’è il rischio di una svolta antidemocratica”.

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