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L’Alleanza Clima Lavoro incontra il Partito Democratico

Lo scorso 2 ottobre, si è tenuto un confronto tra l’Alleanza Clima Lavoro, la Segretaria Elly Schlein e i vertici del PD sulla giusta transizione ambientale e sociale, a partire dai temi e dalle proposte dell’Alleanza su mobilità elettrica e sostenibile, lavoro, politiche industriali ed energetiche.

Lo scorso 2 ottobre l’Alleanza Clima Lavoro, insieme ad una delegazione della Campagna Sbilanciamoci!, ha incontrato la Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e alcuni tra i massimi esponenti del Partito: Giovanni Gaspare Righi (Capo della Segreteria nazionale), Antonio Misiani (Responsabile Economia, Finanze, Imprese e Infrastrutture), Francesco Boccia (Capogruppo al Senato), Daniele Manca (Capogruppo Commissione Programmazione economica e Bilancio), Marta Bonafoni (Coordinatrice della Segreteria e Responsabile Terzo settore e Associazionismo), Maria Cecilia Guerra (Responsabile Politiche del lavoro) e Annalisa Corrado (Responsabile Conversione ecologica, Clima, Green economy e Agenda 2030). L’incontro è stato una proficua occasione di confronto, durato oltre due ore, sui temi e le proposte al centro dell’impegno dell’Alleanza Clima Lavoro.

Dopo il benvenuto alle delegazioni da parte di Elly Schlein, che ha riassunto le priorità del Partito Democratico – difesa della sanità pubblica, diritto alla studio, lavoro e salari dignitosi, diritti civili e sociali, un piano industriale per la transizione ecologica –, a prendere la parola per l’Alleanza Clima Lavoro è stato Giulio Marcon, portavoce della Campagna Sbilanciamoci!. Marcon ha parlato della necessità di un cambiamento radicale del nostro modello di sviluppo. In quest’ottica, la riforma del Patto di stabilità e il Piano strutturale di bilancio di medio termine non possono che ricevere una valutazione negativa: spesa e investimenti pubblici dovrebbero essere declinati in direzione del Green Deal, con una decisa accelerazione sul processo di transizione ecologica, e non certo del War Deal come sta avvenendo oggi.

Ripercorrendo la storia dell’Alleanza Clima Lavoro, Giorgio Airaudo, Segretario generale della CGIL Piemonte, ha sottolineato come ora più che mai sia necessario praticare la convergenza delle mobilitazioni sul clima e l’occupazione, coltivando il dialogo tra mondo ambientalista, imprese e lavoratori. Uno dei temi centrali del dibattito sulla transizione ecologica dovrebbe essere inoltre la modulazione e la governance di quest’ultima, con l’ideazione e la messa in campo di ammortizzatori socio-economici ad hoc, a partire dal settore della mobilità nella transizione all’elettrico.

E proprio sulla situazione di crisi dell’automotive europeo e italiano si sono soffermati Andrea Boraschi, Direttore dell’Ufficio italiano di Transport&Environment, e Stefano Roberto, Responsabile delle Relazioni istituzionali di Motus-E. Boraschi ha evidenziato in particolare tre questioni e priorità: la mancanza di piani industriali che attingano ai fondi pubblici destinati al settore automotive, l’importanza di introdurre un sistema di social leasing che operi da stimolo all’industria e da supporto ai cittadini, e la necessità di una radicale revisione del sistema degli incentivi statali, che è attualmente congegnato per l’acquisto di veicoli che emettono fino a 135 grammi di CO2 per chilometro.

Approfondendo il punto, Roberto ha rimarcato come solo il 17% del Fondo automotive 2024 – che peraltro prevede uno schema di funzionamento differente rispetto ai precedenti tre, e che è andato esaurito in meno di nove ore una volta reso (finalmente) fruibile – è stato impiegato per l’acquisto di veicoli elettrici, mentre la gran parte è stata impiegata, ancora una volta, per vetture ibride o endotermiche. Quella per la nuova mobilità sostenibile ed elettrica è però una partita che trascende il solo piano nazionale e che va giocata anche a livello europeo. Ed è una sfida, ha ribadito Maria Teresa De Benedictis della Segreteria nazionale della FILT CGIL, che non può fare a meno di un disegno politico coerente e attuabile per la promozione del trasporto pubblico locale come leva strategica per la giusta transizione ecologica.

A seguire, Maria Maranò della Segreteria nazionale di Legambiente ha allargato la discussione al tema della questione energetica e nello specifico alla Direttiva europea Case Green, che impone agli Stati membri di sviluppare in tempi brevi un Piano nazionale per conseguire entro il 2050 l’obiettivo di un patrimonio immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica. Maranò ha specificato che il diritto all’abitare debba essere garantito ed esercitato mettendo a disposizione case salubri, efficienti da un punto di vista energetico e accessibili, anche grazie a misure quali il Reddito Energetico, che deve però essere esteso anche agli affittuari.

Da qui l’importanza di convertire i Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD) in Sussidi Ambientalmente Favorevoli (SAF) e la necessità di adottare linee guide per facilitare e incentivare l’implementazione a livello territoriale di reti energetiche rinnovabili. Processo, quest’ultimo, che sta incontrando diversi ostacoli, anche nelle regioni, come rilevato da Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed energia del WWF Italia, guidate da giunte di centro-sinistra. Una giusta transizione ecologica è quanto mai urgente, ha concluso Alessandro Giannì, Direttore delle campagne di Greenpeace Italia, e necessita di soluzioni e strategie pragmatiche e attuabili, che non possono e non devono fare affidamento su tecnologie e risorse impraticabili per il nostro Paese, in primo luogo il nucleare.

Elly Schlein, nel chiudere l’incontro, ha manifestato l’intenzione di impegnarsi a sostenere il dialogo con il terzo settore riguardo alle proposte e alle istanze sulla transizione ambientale e sociale che vengono dal mondo associativo. Schlein ha inoltre aggiunto che tra le posizioni dei partiti dell’opposizione e l’Alleanza Clima Lavoro vi sia una sostanziale convergenza, a partire dalla comune denuncia dell’assenza di una politica industriale per la giusta transizione nel nostro Paese. Infine, la Segretaria del PD ha espresso la necessità di sviluppare politiche, pratiche e visioni che prestino particolare attenzione ai territori, là dove i processi di transizione rischiano di incontrare – o stanno già incontrando – resistenze e contrarietà da parte della popolazione.