Parla Sandra Gesualdi, vicepresidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, nonché figlia di uno dei ragazzi di Barbiana. Da Avvenire.
Era il 1965 quando don Lorenzo Milani affermò che, di fronte alla minaccia nucleare, «la guerra difensiva non esiste più» e «non c’è più una guerra giusta né per la Chiesa né per la Costituzione, perché è in gioco la sopravvivenza della specie umana». Da allora sono passati più di cinquant’anni, eppure quelle parole suonano sempre più come un monito di fronte a ciò che sta accadendo oggi. È quanto sottolinea Sandra Gesualdi, vicepresidente della Fondazione Don Lorenzo Milani, nonché figlia di uno dei ragazzi di Barbiana. Con padre Bernardo Gianni, don Andrea Bigalli e altri, nelle settimane scorse ha lanciato un appello a non votare i candidati alle ultime elezioni che non si impegnassero esplicitamente a ridurre le spese militari. «Che non sia possibile fermare la guerra con le armi mi sembra un ragionamento di una banalità assoluta», ci dice.
Il 5 novembre scenderete in piazza anche nel nome di don Milani.
Sì, il priore diceva sempre che ognuno di noi deve sentirsi responsabile di tutto e quindi farsi carico di un pezzettino di mondo. Adesso più che mai dobbiamo esserci, anche con i nostri corpi.