Top menu

Quale futuro per università e ricerca?

Di fronte alla riduzione di circa 500 milioni del finanziamento all’università e alle preoccupanti proposte sul reclutamento dei ricercatori, 39 Società scientifiche italiane esprimono serie preoccupazioni sui rischi di ridimensionamento dell’università e della ricerca.

Il mondo dell’università e della ricerca pubblica è stato investito negli ultimi mesi da politiche del  governo che introducono importanti cambiamenti.  

A luglio 2024 la bozza di decreto sul finanziamento delle universit๠aveva ridotto di circa 500 milioni in corso d’anno i fondi per il 2024, sollevando le proteste della Conferenza dei Rettori  (CRUI) e del Consiglio Universitario Nazionale (CUN).²

Tale riduzione è stata poi confermata dal decreto ministeriale sul Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) del settembre 2024³, che riduce di 173 milioni l’assegnazione dell’Ffo e non assegna le coperture aggiuntive per i 340 milioni previsti dal piano per gli associati, recuperando le risorse dalla riduzione di quota storica, costo standard e perequazione. Oggi, dall’assegnazione dei fondi agli atenei, emerge che quasi tutti gli atenei statali hanno avuto riduzioni di fondi, con pochissime eccezioni. 

In agosto è apparso il disegno di legge per il Reclutamento⁴ che cambia profondamente le figure  previste per i giovani ricercatori e i docenti esterni. Si delinea la moltiplicazione di posizioni pre ruolo, per neolaureati magistrali (“assistenti di ricerca junior”), neodottorati (“assistenti di ricerca  senior”), giovani ricercatori (“contrattisti post-doc”, oltre agli attuali RTT), mentre resta congelato  il “contratto di ricerca” che, a fronte di rigidi incarichi biennali, offriva tutele e remunerazioni  maggiori. Si apre la possibilità di avere come docenti “professori aggiunti”: esperti esterni incaricati  direttamente dai Rettori, con ruoli e prerogative interamente da definirsi. 

In agosto è stato introdotto l’adeguamento Istat degli stipendi per i docenti universitari (+4,8% a parziale recupero dell’inflazione), senza fornire stanziamenti aggiuntivi nel Ffo 2024. Di fronte a bilanci sotto pressione, gli atenei per la copertura delle nuove spese potranno utilizzare le risorse che il precedente governo aveva assegnato per i piani straordinari di reclutamento, una parte di  fondi precedentemente vincolati alla ricerca⁵ e i residui degli accordi di programma per l’edilizia universitaria. 

Per quanto riguarda la governance del sistema, il 20 settembre è stato pubblicato il Decreto che crea  un gruppo di lavoro per la riforma della Legge Gelmini sull’università, presieduto dalla Ministra Anna Maria Bernini e composto in prevalenza da persone che hanno già avuto responsabilità di rilievo nel sistema universitario del Paese⁶. La Commissione potrà intervenire sul reclutamento, sullo stato giuridico dei docenti, sull’assetto di governance e sulla valutazione dell’università e della ricerca, sulla base del mandato previsto dall’art.11 del ddl “Semplificazione” in esame al Senato⁷.

Tali misure sollevano serie preoccupazioni sul ridimensionamento dell’università e della ricerca  pubblica. Come Presidenti di Società scientifiche italiane, che rappresentano migliaia di docenti  universitari e ricercatori del Paese – impegnati ad affermare la ricerca italiana nel contesto  internazionale – non possiamo condividere la deriva che si prospetta per la nostra università. 

Sul piano del finanziamento, gli ultimi anni avevano consentito un certo recupero, anche grazie ai  finanziamenti straordinari e temporanei del Pnrr, avvicinando la spesa per ricerca pubblica allo  0,75% del PIL. Era questo l’obiettivo indicato nel 2022 dal rapporto del “Tavolo tecnico” insediato  dal governo di Mario Draghi⁸. 

A partire da quest’anno si profila una preoccupante riduzione del finanziamento dell’università e  della ricerca pubblica. La distribuzione delle risorse che si prospetta – attraverso i criteri adottati e i  meccanismi premiali – sta portando a maggiori disparità tra grandi atenei e università “periferiche”. Nel quadro europeo, l’Italia – ora agli ultimi posti nella UE in termini di percentuale di laureati  sugli occupati – aggraverebbe le distanze nei confronti dei maggiori paesi in termini di risorse  disponibili. È necessario che la Legge di Bilancio 2025 assicuri un aumento delle risorse per  l’università e la ricerca, in particolare per quanto riguarda la quota non vincolata del Ffo. 

Sul piano del personale, oggi circa il 40% di tutto il personale docente e di ricerca è costituito dagli oltre 20 mila assegnisti di ricerca e 9 mila RTDa, anche a seguito della proliferazione di posizioni di ricerca finanziate con i fondi PNRR. Nei prossimi tre anni intorno al 10% dei professori ordinari e associati andrà in pensione. Anziché favorire nuovi concorsi, il governo ha rallentato il turnover e  creato incertezza sul reclutamento. Nel corso di un decennio, circa 15 mila ricercatori e ricercatrici  italiane hanno trovato lavoro all’estero. Anziché favorire un “ritorno dei cervelli” e l’attrazione di  personale qualificato dall’estero, le politiche del governo rischiano di condurre a una maggior  emigrazione. È necessario che le nuove regole e le risorse per il reclutamento consentano di  rinnovare il personale docente di ruolo e ridurre le condizioni di precariato. 

Sul piano della qualità della ricerca – un tema su cui si è molto insistito negli ultimi anni, anche con  l’introduzione dall’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) – ci sono preoccupanti segnali di ritorno indietro. Per le nuove figure di giovani ricercatori e per i “professori aggiunti” potrebbero non essere previsti concorsi pubblici. È necessario che chi insegna all’università sia scelto attraverso adeguati meccanismi di verifica delle competenze. Ulteriori preoccupazioni sul piano della qualità della formazione superiore provengono dall’espansione delle università telematiche  private. 

Alcune di queste preoccupazioni erano già state segnalate in una lettera alla Ministra Anna Maria Bernini del 9 novembre 2022 – all’indomani dell’insediamento del governo – sottoscritta da 108 società scientifiche italiane⁹. 

Ci auguriamo che le voci delle Società scientifiche possano contribuire a fermare i rischi di un ridimensionamento – attraverso le attuali politiche del governo – dell’università e della ricerca pubblica in Italia. 

I presidenti di Società scientifiche italiane

Il presidente dell’Associazione Antropologica Italiana, Luca Sineo 

Il vicepresidente dell’Associazione Energy Finance Italia, Paolo Falbo 

La presidente dell’Associazione degli Italianisti, Silvia Tatti 

Il presidente dell’Associazione Italiana di Economia del Lavoro, Lorenzo Cappellari

Il presidente dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali, Domenico Scalera  

La presidente dell’Associazione Italiana degli Economisti dell’Ambiente e delle Risorse Naturali,  Valeria Costantini 

La presidente dell’Associazione Italiana di Economia Sanitaria, Cinzia Di Novi 

Il presidente dell’Associazione Italiana di Fisica Medica e Sanitaria, Carlo Cavedon 

Il presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia, Stefano Tomelleri 

Il presidente dell’Associazione Italiana per la Ricerca in Storia Economica, Giuseppe De Luca 

Il presidente dell’Associazione Italiana per la Storia dell’Economia Politica, Saverio Maria Fratini 

Il presidente dell’Associazione Italiana per la Ricerca in Computer Vision, Pattern Recognition e Machine Learning, Nicu Sebe 

La presidente dell’Associazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico, Manuela Mosca

Il presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio dei Sistemi Economici Comparati, Dario  Sciulli 

Il presidente dell’Associazione per la Matematica Applicata alle Scienze Economiche e Sociali,  Andrea Consiglio 

Il presidente della Consulta Universitaria del Cinema, Giacomo Manzoli 

La presidente della Consulta Universitaria del Greco, Liana Lomiento 

Il presidente della Consulta Universitaria del Teatro, Alberto Bentoglio 

Il presidente della Consulta Universitaria di Studi Latini, Mario De Nonno 

Il presidente di Economists for Peace and Security Italia, Raul Caruso 

La presidente della Federazione Italiana Scienze della Vita, Chiara Tonelli 

Il presidente del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica, Rocco De Nicola 

Il presidente della Società Informatica Italiana-GRIN, Fabio Gadducci

Il presidente della Società Italiana di Biologia Sperimentale, Francesco Cappello 

Il presidente della Società Italiana di Econometria, Luca Fanelli 

Il presidente della Società Italiana di Economia, Mario Pianta 

Il presidente della Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica, Claudio Ferrari 

Il presidente della Società Italiana di Economia dello Sviluppo, Federico Perali 

Il presidente della Società Italiana di Economia Pubblica, Gilberto Turati 

Il presidente della Società Italiana degli Storici Economici, Marco Doria 

La presidente della Società Italiana delle Storiche, Vinzia Fiorino 

La presidente della Società Italiana di Filologia Romanza, Maria Sofia Lannutti

La presidente della Società Italiana di Fisica, Angela Bracco 

Il presidente della Società Italiana di Logica e Filosofia delle Scienze, Vincenzo Fano

Il presidente della Società Italiana di Matematica Applicata ed Industriale, Luca Formaggia 

Il presidente della Società Italiana di Nefrologia, Stefano Bianchi 

La presidente della Società Italiana di Scienza Politica, Franca Roncarolo

Il presidente della Società Italiana di Statistica, Marcello Chiodi 

Il presidente dell’Unione Matematica Italiana, Marco Andreatta 

Ulteriori adesioni possono essere inviate all’indirizzo: info@scienzainrete.it

 

¹ (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/07/30/24A03870/SG) 

² (https://www.accademiaaidea.it/wp-content/uploads/2024/07/PARERE-FFO-2024-PROTOCOLLATOU.0008849.25- 07-2024-1.pdf) 

³ (Decreto Ministeriale n. 1170 del 07-08-2024, pubblicato il 27/09/2024) 

⁴ (https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-91/26440)

⁵ (Dl 113/2024) 

(https://www.mur.gov.it/it/news/venerdi-20092024/universita-firmato-dm-gruppo-di-lavoro-su-riforma-del-sistema universitario)

(Atto Senato n. 1192) 

⁸ (https://www.mur.gov.it/sites/default/files/2022-07/Documento_Tavolo_Ricerca_Fondamentale_trasmesso.pdf)

⁹ (https://www.scienzainrete.it/articolo/appello-ministra-bernini-cogliere-le-opportunit%C3%A0-del-pnrr-ricerca/2022- 12-15)