Domenica 1° gennaio la Diocesi di Faenza propone una passeggiata per la pace in luoghi simbolici della città.l Parteciperanno ucraini, russi e fedeli di diverse religioni. Alle ore 18 messa del vescovo Mario Toso.
Per riflettere sulle parole del Papa, domenica 1° gennaio, la Diocesi, propone una Passeggiata per la Pace in luoghi simbolici della città di Faenza. Il ritrovo è alle ore 16 presso il Seminario, in viale Stradone, 30. Parteciperanno al corteo ucraini, russi e fedeli di diverse religioni. In questo modo, si riprende un percorso di dialogo e riconciliazione, dallo stesso luogo in cui lo scorso 6 marzo si era tenuta la Preghiera ecumenica per la Pace, celebrata insieme a fratelli ucraini, moldavi e rumeni, di diverse confessioni cristiane. Nel Seminario si ricorderà il Papa Giovanni XXIII, che proprio sessant’anni fa, pubblicò la sua ultima Enciclica: la “Pacem in terris” nella quale si definiva “follia” la guerra. Attraversando la strada si renderà omaggio ai sanitari impegnati in questi anni ad affrontare la pandemia. Si proseguirà per via Giovanni da Oriolo per transitare davanti alla chiesa di San Savino, in uso alla Chiesa ortodossa Moldava legata al Patriarcato di Mosca e poi davanti alla chiesa di San Vitale in uso alla Chiesa cattolica Ucraina. Si svolterà su via Paganelli e da qui, attraverso via Ugonia, si raggiungerà il Museo delle Ceramiche distrutto e poi ricostruito dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Si proseguirà su viale Baccarini, costeggiando il monumento alla Resistenza e poi su viale IV novembre e viale delle Ceramiche. Qui si ricorderanno due civili uccisi per rappresaglia, nel 1944, al Ponte di Felisio, vicino a Solarolo. Si proseguirà con la visita alle famiglie di profughi ucraini ospitati presso il monastero di Santa Chiara. Le clarisse, attualmente a Monte Paolo, festeggeranno nel 2023 ottocento anni di vita. Poi, attraverso corso Garibaldi si giungerà in piazza della Libertà e quindi piazza del Popolo. Accanto alla Torre dell’Orologio, vi è la targa che ricorda i 1015 faentini civili, morti nell’ultima guerra. Nei pressi l’asta portabandiera sormontata dal simbolo della Repubblica. Alla nascita della quale hanno contribuito in modo significativo anche due figli di Faenza: Pietro Nenni e Benigno Zaccagnini. Personaggi di prima grandezza, di opposti schieramenti politici dell’epoca, furono eletti il 2 giugno 1946 alla Costituente. Qui 75 anni fa, approvarono la Costituzione il cui art. 11 ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Ritornando sui propri passi si salirà sulla scalinata del Duomo, dove si ricorderà San Nevolone, qui venerato. Francescano secolare del 1200 e pacificatore tra fazioni cittadine. Fu, probabilmente, tra coloro che, vivente San Francesco, si rifiutavano di giurare di seguire in armi il proprio Podestà in osservanza alla propria regola che vietava di giurare e usare e portare armi. Il Papa di allora li prese sotto la propria protezione. A seguito di ciò, ad essi vennero affidati servizi civili di assistenza e di manutenzione pubblica. La camminata si concluderà alle ore 18 all’interno della Cattedrale con la messa celebrata dal vescovo Mario Toso.