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Ecco perché il Pnrr ancora non decolla

A dicembre spesi meno di 60 miliardi sui 122 ricevuti dall’Ue: va a rilento l’esecuzione di molti programmi in corso. E il 5,2% deve ancora essere avviato. Nelle Regioni del Sud il ritardo medio nell’esecuzione è del 4,2%, superiore alla media nazionale del 3,7% per i progetti localizzabili. Da Il Fatto Quotidiano

Manca poco più di un anno alla scadenza del termine per il completamento degli investimenti e delle riforme previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Le informazioni rese disponibili su Italia Domani sono ferme alla fine dello scorso anno e non consentono di seguire in tempo reale lo stato di avanzamento dei progetti. Nel frattempo, il governo – che ancora deve presentare la Relazione al Parlamento di fine 2024 sullo stato di attuazione del Pnrr – si prepara a richiedere una nuova riprogrammazione delle risorse per affrontare i ritardi e le difficoltà emerse nella realizzazione di alcune misure.

Il Pnrr, dopo una prima revisione, dispone di un finanziamento complessivo di 194,4 miliardi di euro per il periodo 2021-2026, suddiviso tra 71,9 miliardi in sovvenzioni e 122,5 miliardi in prestiti. Finora l’Italia, tra acconti e rate semestrali, ha ricevuto 122,1 miliardi dalla Commissione europea grazie al raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi concordati. Le prime difficoltà si sono iniziate a riscontrare nella fase di realizzazione dei progetti, in cui è emersa una impreparazione strutturale dei soggetti titolari e attuatori a portare a termine gli interventi nei tempi prestabiliti.

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