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Draghi attacca l’Ue: “Marginale da Gaza a Kiev”

L’ex premier italiano sostiene al meeting di Cl che “Il 2025 è l’anno in cui evapora l’illusione della Ue di contare”. Critiche a Von der Leyen anche sui dazi: “Rassegnati alle tariffe degli Usa”. Ma il ruolo da Super Mario è ormai appannato. Da Il Fatto quotidiano

Il bersaglio di Mario Draghi all’appuntamento per lui centrale – l’apertura del Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini – è Ursula von der Leyen. Non che l’ex Bce lo espliciti, ma il suo è un discorso di critica radicale all’Europa, non solo dal punto di vista strutturale, ma anche per come ha affrontato le sfide più recenti. Ma l’aulicità dell’intervento rivela la perdita di peso del suo autore. “Il 2025 è l’anno in cui evapora l’illusione della Ue di contare”, dice l’ex premier. “Abbiamo dovuto rassegnarci ai dazi imposti dal nostro più grande partner commerciale e alleato di antica data, gli Stati Uniti”. Argomenta Draghi: “L’Unione europea, nonostante abbia dato il maggior contributo finanziario alla guerra in Ucraina, e abbia il maggiore interesse in una pace giusta, ha avuto finora un ruolo abbastanza marginale nei negoziati per la pace”. Questo mentre “la Cina ha apertamente sostenuto lo sforzo bellico della Russia”. In più, l’Ue “è stata spettatrice anche quando i siti nucleari iraniani venivano bombardati e il massacro di Gaza si intensificava”, ha detto. Ricevendo un lungo applauso. “Questi eventi hanno fatto giustizia di qualunque illusione che la dimensione economica da sola assicurasse una qualche forma di potere geopolitico”. Anche sui dazi è netto: “Abbiamo dovuto rassegnarci alle tariffe proposte da Trump”.

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