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Domenico Mario Nuti, un economista eclettico

La ricerca di Domenico Mario Nuti ha spaziato dalle economie socialiste alla transizione post-1989, dalle cooperative ai sistemi economici. I suoi lavori sono stati ora pubblicati da Palgrave in due volumi, a cura di Saul Estrin e Milica Uvalic.

Domenico Mario Nuti è stato indubbiamente uno dei maggiori economisti italiani anche se, per i suoi interessi di ricerca e la scarsa propensione ad ‘apparire’, la sua notorietà specialmente in Italia non ha mai raggiunto il grande pubblico. La sua biografia figura in varie edizioni del ‘Who is who in economics’, tra quelle dei 1500 economisti più citati nella letteratura economica nel mondo. È uno dei quattro economisti italiani (insieme a Garegnani, Napoleoni e Pasinetti) a figurare nel ‘Biographical Dictionary of Dissenting Economists’ in cui compaiono i 90 principali economisti nel mondo che fanno riferimento ad una tradizione non-neoclassica. Peraltro, pochi possono vantare di avere tra i propri mentori economisti del calibro di Nicholas Kaldor, Michal Kalecki, Maurice Dobb, Oskar Lange e Joan Robinson.

Mario Nuti ha scritto molto nel corso della sua vita, non solo importanti contributi accademici ma anche note e appunti di policy, risultato sia del suo lavoro accademico che del ruolo di consigliere che ha avuto modo di ricoprire per diverse istituzioni e in diversi paesi. Alcuni anni prima della sua scomparsa, avvenuta alla fine del dicembre 2020, Mario aveva iniziato a lavorare ad una sistematizzazione della sua vasta produzione intellettuale. Tuttavia, le cattive condizioni di salute e la complessità del compito non gli avevano consentito di andare oltre la produzione di una bibliografia dei suoi scritti, peraltro non completa. Al tempo stesso parte dei suoi scritti risultavano difficili da reperire. 

Saul Estrin e Milica Uvalic con passione, tenacia e un lavoro straordinario sono riusciti a mettere insieme e sistematizzare buona parte della produzione scientifica di Mario Nuti, dai primi contributi degli anni Sessanta al suo ultimo, purtroppo non interamente completato progetto sull’economia politica del socialismo. Questo lavoro monumentale (un totale di oltre 1300 pagine) esce adesso in due volumi pubblicati da Palgrave/Macmillan nella serie Studies in Economic Transition.

Nella loro introduzione (capitolo 1 pag. 4) i curatori spiegano i motivi che li hanno portati ad affrontare questo impegnativo lavoro: fare una scelta dei lavori di Mario Nuti per rendere disponibili i testi migliori, inclusi alcuni contributi di policy meno noti; consentire l’accesso ad alcune pubblicazioni di difficile reperibilità, o apparse in forma incompleta; presentare una raccolta, anche se non esaustiva, delle sue opere più importanti, con lo scopo di far risaltare le caratteristiche del modello intellettuale di riferimento. 

Quest’ultimo aspetto è a mio avviso particolarmente significativo. Mario Nuti ha dimostrato di avere una visione intellettuale coerente, che è rimasta tale nel corso degli anni, unita alla capacità di spaziare tra svariati campi dell’economia, sempre senza perdere di vista la questione di fondo che i due curatori riassumono (a mio avviso molto correttamente) nella ricerca di un sistema economico, sociale e politico più giusto e più egualitario. Per affrontare questo compito, nel corso degli anni Mario Nuti si è servito di strumenti, approcci e metodi di lavoro diversi. Questo è sicuramente uno dei motivi per cui risulta impossibile ‘imprigionarlo’ in uno specifico quadro di riferimento teorico. Per usare le sue stesse parole, si considerava ‘un economista eclettico onnivoro’, uno studioso che amava ricordare ai suoi studenti e ai suoi interlocutori che in economia nessun paradigma deve essere accettato a priori, ma l’uso dipende dalla natura del problema che ci troviamo a risolvere.

Far emergere la coerenza, ma anche l’ecletticità del modello intellettuale di riferimento sembra essere il filo conduttore che ha guidato Saul Estrin e Milica Uvalic nella scelta dei lavori da includere nei due volumi e nella loro classificazione tematica. 

Gli scritti sono divisi in due volumi, il primo dei quali è uscito nel maggio 2023 ed il secondo ad agosto 2023, raggruppati in 5 aree tematiche. Il primo volume intitolato ‘I sistemi economici socialisti e la transizione’ (Socialist Economic Systems and Transition) è diviso in due sezioni e contiene gli scritti sui sistemi economici socialisti, le crisi che caratterizzano questi paesi negli anni Ottanta fino al loro collasso alla fine del decennio. La seconda sezione include vari scritti sulla transizione delle economie centralmente pianificate dell’Europa centrorientale e dell’Unione Sovietica verso una economia di mercato. Il secondo volume intitolato ‘Sistemi economici, democrazia e integrazione’ (Economic Systems, Democracy and Integration) ha un respiro più ampio. Include interventi in tre aree tematiche: l’evoluzione dei sistemi economici, la democrazia economica, l’integrazione est-ovest e la globalizzazione. Oltre che dall’introduzione generale dei curatori (capitolo 1), il lettore viene ‘guidato’ nella lettura di ogni parte tematica da una breve rassegna che riassume e contestualizza gli interventi contenuti. Il capitolo 2 del primo volume riproduce l’autobiografia di Mario Nuti apparsa nel ‘Biographical Dictionary of Dissenting Economists.

I curatori sottolineano come l’organizzare gli scritti da includere in ciascuna sezione sia stato un compito assai difficile, poiché alcune questioni fondamentali ricorrono costantemente negli interessi di ricerca di Mario, dai suoi primi passi a Cambridge, fino ai suoi ultimi interventi sulla transizione in Europa centrorientale e la globalizzazione. 

C’è inoltre un aspetto importante, epistemologico che emerge dalla lettura dei due volumi e che è in fondo quello che Mario Nuti ha saputo trasmettere a molti dei suoi allievi, vale a dire guardare l’economia come una disciplina complessa a cui bisogna fare riferimento senza dogmatismi, completando la nostra analisi tenendo presenti elementi mutuati dalla storia e dalla politica, ancorando la nostra analisi nei fatti e nel mondo reale. 

Non è questa la sede per dare conto in dettaglio della ricchezza ed ecletticità del pensiero di Mario Nuti, nonché della sua bonaria ma al tempo stesso stimolante vis polemica. Al lettore interessato suggerirei, oltre all’introduzione di Saul Estrin e Milica Uvalic ai due volumi (capitolo 1, pp. 1-13), l’articolo degli stessi autori su Acta Oeconomica.  Il necrologio di Michael Ellman pubblicato sul Cambridge Journal of Economics rende conto degli ‘importanti contributi (di Mario) alla teoria economica, alla economia politica e alla politica economica’, mentre il bel ricordo di Joseph Halevi pubblicato sul sito di r/project  sintetizza in maniera egregia alcuni aspetti anche più tecnici del suo pensiero.

Ho condiviso tutta la mia carriera professionale con Mario Nuti di cui sono stato allievo sin dal corso di laurea in Scienze Economiche a Siena negli anni Settanta. Ho avuto modo nel corso degli anni di apprezzare la sua versatilità e ecletticità (oltre alla sua grande generosità). Come altri mi sarei molto rammaricato se il grande patrimonio di idee, di riflessioni e di indicazioni di policy che Mario Nuti ci ha lasciato fosse andato perduto. Grazie al lavoro di Milica Uvalic e Saul Estrin disponiamo ora di una prima, ricchissima raccolta sistematica. Forse dovremmo pensare a come raccogliere anche alcune delle note, degli interventi e degli scritti di policy (quelli del Mario Nuti policy advisor), ed evitare che il suo Blog ‘Transition’ vada perduto. 

Estrin, Saul and Uvalic, Milica, (2023), Collected Works of Domenico Mario Nuti, Volume I Socialist Economic Systems and Transition, Palgrave Macmillan

Estrin, Saul and Uvalic, Milica, (2023), Collected Works of Domenico Mario Nuti Volume II, Economic Systems, Democracy and Integration, Palgrave Macmillan.