In Italia potremmo essere 7 milioni in meno nei prossimi 50 anni. I rimedi all’effetto dell’invecchiamento della popolazione: immigrazione e più produttività.eticaeconomia.it
Sono trascorsi poco più di 50 anni da quando Kingsley Davis, il sociologo e demografo che è stato uno dei padri dell’analisi delle transizioni demografiche, lamentava che nel dibattito sulle politiche per la popolazione fosse così difficile trovare una “esplicita discussione degli obiettivi di lungo termine” di tali politiche e si mostrava molto preoccupato per quella che chiamò, con terminologia allora nuova, “esplosione della popolazione” (K. Davis, “Population Policy: Will Current Programs Succeed?”, Science, 10 Nov. 1967).
Tipicamente, osservava Davis, si forniva un rapido elenco dei danni che potevano derivare da quella esplosione per passare alle misure ritenute più idonee per affrontarla, tra le quali dominava la “pianificazione familiare” (cioè la contraccezione), ma ben poco si diceva su quale fosse la popolazione ottima.
Da allora sembra passato ben più del mezzo secolo effettivamente trascorso. Al timore dell’ esplosione della popolazione si è sostituita, in tutti i paesi avanzati, la realtà della denatalità con i suoi effetti sulla dimensione della popolazione e sul suo invecchiamento. All’elenco dei danni che avrebbe causato l’esplosione della popolazione si sta sostituendo quello (non necessariamente unanime) dei danni provocati dalla denatalità ma non si può dire che si sia sviluppata l’esplicita discussione di cui Davis lamentava la mancanza.
Queste note non si propongono di certo di colmare tale lacuna. Il loro punto di partenza è che non sappiamo quale sia la popolazione ottima, ma vi sono buoni argomenti per dubitare che le forze demografiche naturali stiano spingendo molti paesi verso di essa. Le ricadute economiche della denatalità, di cui si dirà brevemente, possono alimentare questi dubbi. D’altro canto le condizioni economiche influenzano le tendenze in atto ed il rischio è che ricadute e cause economiche della denatalità si avvitino in un circolo vizioso.