“Dividendi di pace”, un corso di formazione online, gratuito, per risparmiatori e gestori di fondi, è organizzato da Fondazione Finanza Etica. Per imparare a riconoscere gli investimenti nell’industria bellica e sapere come disinvestire dalle guerre.
La pace si costruisce insieme, anche grazie alla formazione e all’educazione di ogni persona che abbia in carico la responsabilità di una gestione finanziaria: da questa convinzione nasce Dividendi di Pace, corso online di informazione e formazione fondato sui principi della finanza etica. Destinatari privilegiati sono persone e organizzazioni che abbiano fondi finanziari in gestione, affinché possano riconoscere se le risorse da loro movimentate vadano ad alimentare il settore dell’industria militare, e in che misura questo sia in contrasto con la missione del loro ente.
Dividendi di Pace è una campagna sviluppata e proposta da Fondazione Finanza Etica con il contributo di Etica Sgr (rispettivamente la fondazione culturale e la società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Etica), e con la collaborazione di Rete Italiana Pace e Disarmo e Atlante delle Guerre. La campagna è rivolta a sindacati, Enti Terzo Settore; imprese sociali; cooperative; parrocchie e organizzazioni religiose, e ai loro amministratori finanziari. Dividendi di Pace mette a disposizione le conoscenze necessarie a valutare dove si indirizzino realmente le risorse affidate a banche e intermediari, per poter scegliere consapevolmente se sia opportuno (e come) disinvestire, per non supportare il settore difesa e affidare il denaro a operatori e filiere coerenti con la missione e i valori dell’ente.
Il corso è ospitato qui su ValoriLab, la piattaforma di educazione finanziaria del gruppo Banca Etica. Un ebook realizzato con la collaborazione della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che ospita una sintesi del lavoro nella collana Passi, scaricabile gratuitamente.
La struttura e le voci del corso
Con la prima sezione intitolata “Intrecci finanziari: denaro, risparmi, armamenti, guerre”, il corso parte dalla radice della riflessione condivisa con Raffaele Crocco, giornalista, ideatore e direttore dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti. Sono affrontate le complesse dinamiche dei conflitti armati, le diverse tipologie e gli impatti che hanno sulla società e sull’economia. Raffaele Crocco analizza anche i conflitti dimenticati, per illuminare teatri di guerra trascurati dai media mainstream. All’interno della medesima sezione, Martina Pignatti Morano, direttrice di Un Ponte per, affronta le interconnessioni tra le industrie della difesa e gli istituti finanziari, mentre Chiara Bonaiuti, ricercatrice presso IRES Toscana, approfondisce la valutazione etica di banche e imprese coinvolte nel finanziamento del settore delle armi, descrivendo metodologie e strumenti pratici.
Camilla Carabini, antropologa culturale e sociale, introduce la seconda sezione sulla Composizione dei Portafogli e Disinvestimento, affrontando la relazione tra emozioni e decisioni finanziarie. Questo sarà il punto di avvio di un percorso condotto da esperti come Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza Etica, Federica Ielasi, docente di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università di Firenze, Francesco Vignarca, portavoce Rete italiana Pace e Disarmo e Mauro Meggiolaro, analista finanziario. Ugo Biggeri, coordinatore per l’Europa di GABV (Global Alliance for Banking on Values) chiude la sezione parlando di Reinvestimento Etico, per esplorare le opzioni di reinvestimento in settori sostenibili e comprendere il ruolo attivo degli investitori nel promuovere un cambiamento etico nelle dinamiche finanziarie.
Nella terza e ultima sezione intitolata “Conflitti globali, economia e finanza: come i media raccontano la connessione armi e finanza”, Raffaele Crocco si concentra sul ruolo cruciale dei media nell’informare il pubblico sui conflitti e sull’importanza del giornalismo nel promuovere il cambiamento.
Il corso sarà arricchito da interventi e contributi di persone provenienti dai settori dei media, della cooperazione e del volontariato. Tra questi, Laura Silvia Battaglia, giornalista di RadioTre esperta di Medioriente, Susi Snyder, coordinatrice di programma per la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN), Senzatomica, campagna per generare consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari e il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (CALP) di Genova.
«Da sempre – sottolinea Teresa Masciopinto, presidente di Fondazione Finanza Etica – promuoviamo una finanza disarmata attraverso l’educazione critica alla finanza e l’azionariato critico, anche verso aziende attive nel comparto degli armamenti. Oggi presentiamo Dividendi di Pace, un corso di formazione gratuito realizzato da Fondazione Finanza Etica con i principali esperti del settore, un corso destinato a chi amministra e gestisce patrimoni finanziari e che cerca soluzioni per investimenti responsabili. Dividendi di Pace ha come sua destinataria naturale la comunità di organizzazioni che ha contribuito all’esperienza unica di Banca Etica, espressione di una società civile che condivide i nostri valori per una finanza etica e di pace. Incoraggiamo tuttavia ogni persona e realtà economica e sociale ad approfittare di questa opportunità, per avvicinarsi a scelte di risparmio e investimento consapevoli».
«Supportando il progetto Dividendi di Pace, Etica Sgr riafferma il proprio impegno costante verso la promozione della pace e il disarmo – precisa Marco Carlizzi, presidente di Etica Sgr –. La nostra partecipazione al secondo Meeting degli Stati Parte del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) presso la sede delle Nazioni Unite a New York dimostra e ribadisce il coinvolgimento attivo in iniziative globali volte a promuovere una cultura di pace ed in particolare – in quel caso – ad abolire totalmente le armi nucleari. Il lavoro svolto con il progetto Dividendi di Pace si integra perfettamente nella nostra continua ricerca di soluzioni concrete per un mondo più sicuro e pacifico. L’investimento in questa campagna di formazione e informazione rappresenta per noi un ulteriore passo avanti a favore della pace globale e del disarmo nucleare».