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Dalla Germania all’Italia il riarmo Nato peserà sul credito

L’agenzia di rating europea: «L’aumento della spesa per la difesa allontana il risanamento dei conti pubblici di Francia, Belgio e Italia. Il deficit di spesa per la difesa della Germania è più del doppio di quello dell’Italia». Da Il Sole 24 ore

La decisione presa dalla Nato in occasione del recente vertice dell’Aia di aumentare la soglia della percentuale del Pil da investire nella difesa classica (armi, mezzi, munizioni) al 3,5 entro il 2025 aumenterà i deficit di bilancio e il debito pubblico in tutti i paesi Ue, indebolendo i profili di credito sovrani, a meno che i governi non prendano in considerazione un mix di tagli alla spesa, aumenti delle tasse e finanziamenti congiunti per la difesa.

Gli Stati membri dell’Alleanza atlantica dovranno stanziare, in media ogni anno l’1,3% in più del prodotto interno lordo per raggiungere il nuovo obiettivo di spesa, portando la spesa annuale per la difesa a più di 600 miliardi di dollari (dagli attuali 360 miliardi). È quanto sottolinea un report dal titolo “Raggiungere il target di spesa per la difesa più elevato della Nato peserà sui profili di credito della Ue”, elaborato dall’agenzia di rating europea Scope Ratings. Il più ampio obiettivo di spesa del 5% della Nato include l’1,5% del Pil da destinare a infrastrutture, reti e industria legate alla difesa. Tuttavia, l’impatto sul bilancio rispetto alle entrate varia notevolmente da Paese a Paese.

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