Il summit di Vienna. Presente una delegazione italiana con Cgil, Acli, Un ponte per, Sant’Egidio: “È tempo di mediazioni”. Non solo il presidente del Brasile. C’è l’eurodeputata irlandese Dalye, poi ucraini, bielorussi e russi pro negoziato. Da Il Fatto quotidiano.
“Per la prima voltasiamo riusciti acoinvolgere ucraini, russi e bielorussi. Siamo qui per farci domande, non per dare risposte”. Uno dei promotori racconta così l’International summit for peace in Ukraine, la due giorni che raduna a Vienna un centinaio di relatori, almeno 40 Paesi e decine di sigle pacifiste di tutto il mondo, compresa una vasta rappresentanza italiana: “Noi abbiamo una grande tradizione –dice Fabio Alberti, fondatore di Un ponte per – Non a caso nel 2003 la manifestazione più grossa contro la guerra in Iraq ci fu a Roma”. E qui fin dalle 10 del mattino arrivano i rappresentanti di Acli, Sant’Egidio, Emergency, Cgil, Rete Pace e Disarmo, che si uniscono alla rete internazionale di enti che in questi mesi ha già condiviso campagne comuni. Noam Chomsky e Jeffrey Sachs, intellettuali americani tra i più feroci contro le politiche estere del proprio Paese, intervengono in apertura.