Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci!: “Inviare armi all’Ucraina è inutile. L’Italia acquista ogni giorno 80 milioni di euro di gas russo, quasi 2,4 miliardi in un mese. Con una mano aiutiamo Kiev, con l’altra finanziamo la guerra di Putin”. Da Fanpage.it
Sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil il governo Draghi ha traballato qualche ora, poi è stato trovato un accordo: gli impegni assunti dall’Italia nel 2014 con la Nato verranno onorati e gli investimenti nel capitolo “difesa” cresceranno, ma verranno spalmati su un periodo di tempo di sei anni (2028) anziché due (2024). Nel bel mezzo di una pandemia che ha impoverito milioni di persone, con un sistema sanitario nazionale che ha mostrato tutti i suoi limiti e necessiterebbe di investimenti consistenti e duraturi, l’Italia investirà nei prossimi anni miliardi di euro in armi e sistemi difensivi acquistando caccia, navi da guerra e dotandosi delle più moderne tecnologie belliche. Ma siamo sicuri che siano queste, oggi, le priorità del Paese? Fanpage.it ne ha parlato con Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci!, campagna nata nel 1999 che riunisce 49 organizzazioni e reti della società civile impegnate sui temi della spesa pubblica e delle alternative di politica economica, con un’attenzione particolare – tra l’altro – al tema della pace e del disarmo.