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Bf, Leonardo, Eni e Coldiretti, la cordata asso pigliatutto del Piano Mattei

Una cordata – Bonifiche Ferraresi, Leonardo, Eni e Coldiretti – che si muove in piena simbiosi con la diplomazia italiana e l’azione dell’esecutivo attraverso progetti e accordi bilaterali che vengono inseriti nella cornice del Piano Mattei. Così la dimensione degli affari ha il sopravvento, facilitando corporation ed élite locali. Da Infocooperazione.it

Sono le quattro realtà del settore privato italiano più presenti nelle cronache del Piano Mattei, i loro rappresentati sono onnipresenti nelle missioni diplomatiche organizzate dal governo nell’ultimo anno e da mesi sfornano comunicati stampa che annunciano accordi, progetti e collaborazioni, tutte targate Piano Mattei.

Sono al centro di quello che ormai può essere ribattezzato il piano della diplomazia economicaitaliana in Africa, un tempo portato avanti esclusivamente da ENI che oggi si allarga ad altri settori chiave quali l’agricoltura, l’energia e l’innovazione tecnologica. Al centro di questa visione queste realtà industriali italiane assumono un ruolo di primo piano nella trasformazione delle relazioni economiche del nostro paese con i Paesi africani coinvolti. Una centralità che solleva interrogativi sull’aderenza all’impianto non predatorio del Piano Mattei, sulle dinamiche di potere che lo governano oltre che su potenziali squilibri e implicazioni geopolitiche.

Il ruolo di BF: dal controllo della filiera alla leadership nel settore agroindustriale

BF (ex Bonifiche Ferraresi), holding leader nell’agroindustria, domina ormai il comparto agricolo italiano.

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