Gli economisti Giovanni Dosi e Mario Pianta concordi nella necessità di guidare lo sviluppo in modo diverso puntando sui settori del futuro. Da Il Sole 24 ore.
Costa? Certo, ma in realtà meno rispetto all’attuale schema dei sussidi e degli aiuti a pioggia.
È la Politica Industriale il tema al centro del dibattito tra Giovanni Dosi, Economista della S.Anna di Pisa e Mario Pianta, presidente della Società Italiana di Economia. Concordi nel ritenere anzitutto che il ruolo dello Stato sia tuttora decisivo nel guidare lo sviluppo in aree in cui il mercato fallisce, tecnologie di frontiera verso cui ricerca e investimenti privati da soli non si indirizzano. «Se pensiamo al progetto Apollo – spiega Dosi – o al boom della farmaceutica americana dopo la scelta di portare penicillina a tutto l’esercito, vediamo che ogni grande avanzamento è avvenuto in questo modo: definendo prima obiettivi sociali e politici e predisponendo poi le risorse per arrivarci».Il problema dell’Europa – osserva Pianta – è però quello di voler agire con le mani legate, rinunciando ad utilizzare la leva della politica fiscale e adottando norme restrittive sugli aiuti di Stato. «La pandemia ha cancellato queste rigidità ma ora si rischia di tornare indietro. Se guardiamo a come l’Italia ha affrontato la crisi si contano 100 miliardi di sussidi a famiglie e imprese per tamponare lo shock. Fondamentali certo. Ma occorre andare oltre».