Dopo tre anni di guerra in Ucraina, permane la più totale assenza di informazioni ufficiali sul costo del supporto militare che l’Italia ha fornito finora a Kiev in termini di armi e munizioni inviate. Le spese militari nel 2025 sono in ogni caso salite a 32 miliardi. Da Milex
Dopo tre anni di guerra in Ucraina, permane la più totale assenza di informazioni ufficiali sul costo del supporto militare che l’Italia ha fornito finora a Kiev in termini di armi e munizioni inviate. Al di là delle stime ufficiose sul valore complessivo del materiale ceduto (che superano ormai i 3 miliardi, senza contare il costo delle decine di voli dei cargo dell’Aeronautica Militare da Pratica di Mare alla base Nato di Rzeszow in Polonia) e dell’ignoto bilancio tra le uscite per la contribuzione nazionale all’European Peace Facility (circa 1,4 miliardi degli 11,1 che l’EFP ha raccolto finora per l’Ucraina) e le entrate per i rimborsi erogati finora dallo stesso fondo, c’è la questione dei costi di ripianamento scorte nascosti nelle pieghe dei programmi di riarmo nazionali.