Per la nostra legge di bilancio alternativa quest’anno non abbiamo atteso quella del governo Meloni, e l’abbiamo anche pubblicata sulla nostra Gazzetta non Ufficiale: è una manovra da quasi 60 miliardi, senza scostamenti di bilancio. Gran parte delle entrate vengono da misure di giustizia fiscale (le proposte della nostra campagna Tax the Rich).
Da oggi, 9 novembre 2022, sulla nostra Gazzetta non Ufficiale è pubblica la legge di bilancio alternativa della campagna Sbilanciamoci!
Da anni denunciamo il ritardo della trasmissione del disegno di legge di bilancio alle Camere: la scadenza dovrebbe essere il 20 ottobre, ma arriva sempre 3-4 settimane dopo. E, quando arriva è incompleta e poi corretta nei giorni successivi, e poi ancora stravolta dal solito maxi-emendamento del governo. Da anni la discussione sulla legge di bilancio semplicemente non esiste: tutto viene risolto nelle trattative nel governo e tra qualche ministro.
Il ruolo del Parlamento viene umiliato e il paese può solo assistere inerte: i corpi intermedi e le forze sociali che dovrebbero interloquire con le istituzioni sul provvedimento più importante dell’anno in corso sono costrette ad assistere o a fare il tifo. Manca la trasparenza, la correttezza del rapporto istituzionale, il coinvolgimento della società.
Ecco perché – un po’ per provocazione, un po’ per anticipare le nostre proposte – la legge di bilancio quest’anno l’abbiamo fatta noi, senza aspettare quella del governo, e l’abbiamo anche pubblicata sulla nostra Gazzetta non Ufficiale.
Quello che proponiamo quest’anno è una legge di bilancio alternativa di quasi 60miliardi di euro, senza scostamenti di bilancio e senza ricorrere al debito. Gran parte delle entrate sono date da misure di giustizia fiscale, chiedendo ai privilegiati e ai ricchi (le proposte sono quelle della nostra campagna Tax the Rich) di contribuire in modo veramente equo ai bisogni del paese: bisogna ridurre le diseguaglianze drammaticamente aumentate in questi anni.
Le uscite si orientano verso la costruzione di quel nuovo modello di sviluppo che dalla nascita della campagna auspichiamo: misure per la transizione ecologica, la sanità ed il welfare, l’economia solidale, i diritti. E naturalmente sui temi del momento – la guerra e l’immigrazione – le nostre proposte sono conosciute da tempo: riduzione delle spese militari e investimenti per un’accoglienza senza sé e senza ma dei migranti e una durissima lotta al razzismo.
Come sempre le nostre proposte sono realizzabili, percorribili: le cifre sono documentate e verificate. Serve la volontà politica. Per questo chiederemo nei prossimi giorni incontri al governo e alle forze politiche per chiedergli di farsi carico delle nostre proposte. Non ci facciamo illusioni. Ma soprattutto faremo di questa nostra legge di bilancio un’occasione di mobilitazione, di informazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica: serve un’Italia di pace, dei diritti, della sostenibilità. Difficilissimo da fare con questo governo, ma faremo sentire la nostra voce.