Gelmini fa gli “exit poll” alle scuole, e annuncia al mondo: quest’anno più bocciati. Ma i conti non tornano, e i numeri del 2009 smentiscono quelli del 2010
Il ministro dell’Istruzione Gelmini adora i numeri. Soprattutto certi numeri, quelli che dimostrano che la scuola è diventata più severa. Boccia, seleziona, sceglie il rigore. Così, quest’anno ha bruciato tutti i record, dando i numeri delle pagelle addirittura l’11 giugno, a scrutini freschi freschi – anzi, per la maggior parte ancora non fatti. Come ha fatto? Semplice: prendendo i dati mandati da 200 istituti, sparsi in sei regioni. Gli istituti si sono autoselezionati (i più veloci), e questo ha comportato anche la casualità della scelta delle regioni (Emilia Romagna, Marche, Veneto, Puglia, Lombardia, Campania) e degli studenti (11.779 su oltre 2,5 milioni, non si sa in quali proporzioni divisi tra licei, tecnici e professionali). Più di uno statistico avrebbe da ridire sull’attendibilità di tale “sondaggio”. Ma tant’è: nel tempio dell’Istruzione lo prendono per buono, e annunciano un nuovo aumento dei non ammessi alla maturità, e anche un sensibile aumento dei ragazzi che non sono ammessi all’anno successivo di corso. Il ministero detta, i giornali riportano (con la lodevole eccezione del Corriere della Sera che, avendo fatto qualche sondaggio dalla cronaca reale, aveva notato semmai una tendenza contraria), il pubblico apprende: che bello (o che brutto, a seconda dei gusti), la scuola è diventata più severa.
Peccato che quei dati, oltre che assai casuali nella rilevazione di quest’anno, ci dicano pochissimo anche nel confronto con l’anno scorso. Il ministero segnala un aumento dal 5,5% al 6,1% dei non ammessi all’esame di maturità e dall’11,7 al 13,1% dei non ammessi all’anno successivo di corso. Non è dato sapere se il campione era lo stesso. Ma soprattutto i numeri che oggi il ministero dà circa i bocciati dell’anno scorso non sono gli stessi che aveva dato nel giugno 2009: allora, suonando la grancassa del rigore, aveva dato numeri terribili sulle scuole medie (quest’anno mancano: perché?), e aveva dettato il seguente numero sugli studenti delle superiori non ammessi all’anno successivo di corso: 13,6%. Quest’anno invece, dice il ministero, gli studenti delle superiori non ammessi all’anno successivo di corso sono il 13,1%. Dunque, se fosse confermato il dato dell’anno scorso, avremmo un calo e non un aumento dei non ammessi. Invece il ministero segnala un aumento, e nel farlo corregge il dato provvisiorio dell’anno scorso. Quando e come e perché è stata fatta questa revisione? Quali altri dati dello scorso anno erano sballati? Non è dato sapere, perché sul trasparentissimo sito del ministero i numeri ufficiali sugli ammessi e i bocciati si fermano all’anno scolastico 2007/2008.
In mancanza di numeri ufficiali, ci si deve arrangiare con quelli dei comunicati stampa; e prendendo questi ultimi, anche il sito Tuttoscuola ha notato che, nel confronto tra i dati provvisori dell’anno scorso e i dati provvisori di quest’anno, non solo i bocciati scendono dal 13,6 al 13,1%, ma anche i vecchi “rimandati” (coloro con giudizio sospeso) si ridimensionano dal 28,6 al 24%: dunque, i promossi passano dal 57,8% al 62,9%. Allora, o è falsa la notizia diffusa ufficialmente quest’anno o era sbagliata quella dell’anno scorso. Qualcuno in parlamento può chiedere gentilmente e formalmente al ministro Gelmini quali sono i veri numeri dei nostri ragazzi?