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Attaccata la Sumud Flotilla, il 3 sciopero generale

Centinaia di migliaia di persone si sono radunate in cortei spontanei in varie città italiane (10 mila a Roma verso Palazzo Chigi) dopo che le barche della Global Sumud Flotilla sono state attaccate dalla Marina israeliana in acque internazionali. Venerdì sciopero generale nazionale per Cgil e Usb.

Attorno alle otto di sera ora italiana le barche della Global Sumud Flotilla, distanti ormai all’incirca 75 miglia nautiche dalla costa di Gaza ma ancora in acque internazionali, sono state attaccate dalla Marina israeliana a partire dalla nave Alma, una delle più grandi e quella a bordo della quale è stata arrestata anche Greta Thunberg. Sono seguiti momenti concitati per cercare di ristabilire un contatto radio o telefonico e un collegamento tra le varie barche. Gli attivist@ erano in stato di massima allerta già da oltre un’ora, con i giubbetti di salvataggio infilati e generalmente riuniti sotto coperta. Secondo quanto riferito dall’emittente panaraba di proprietà qatariota “Al Jazeera” erano state avvistate circa 20 navi da guerra israeliane a una distanza compresa tra 7 e 20 miglia nautiche dalla flottiglia. L’attivista brasiliano Thiago Avila, che ha partecipato anche al primo tentativo di rompere il blocco navale di Gaza a bordo della barca Madleen a giugno, ha scritto sui social: “Una nave militare israeliana ha appena incrociato le nostre imbarcazioni, intimidendole, danneggiando i nostri sistemi di comunicazione e compiendo manovre molto pericolose, aggirando le nostre imbarcazioni di testa ALMA e SIRIUS! Nonostante la perdita di dispositivi elettronici, nessuno è rimasto ferito e CONTINUIAMO A RAGGRUPPARE verso GAZA per rompere l’assedio e creare un corridoio umanitario!”. E infatti le oltre 40 navi della Flotilla hanno continuato la traversata verso Gaza a passo ridottissimo finché non sono state abbordate via via dalle navi della Marina militare israeliana. Gli attivisti sono stati quindi arrestati e portati nel carcere di Ashdod per essere schedati, controllati e nel miglior dei casi espulsi da Israele. All’inizio dell’abbordaggio una nave, la Florida, è stata volutamente speronata mentre contro altre sono stati usati gli idranti, nonostante nessuno dei membri degli equipaggi abbia opposto resistenza.

La portavoce della Global Sumud Flotilla Italia, Maria Elena Delia, scesa a terra per seguire i rapporti istituzionali e politici, ha dichiarato nell’immediatezza dell’abbordaggio: “Le navi militari dell’IOF hanno cominciato le procedure per intercettare le barche della Global Sumud Flotilla. In acque internazionali. Restate vigili. Non lasciamoli soli. Ora tocca all’equipaggio di terra fare la sua parte”.

Raffaella Bolini, dell’equipaggio di terra dell’Arci nazionale, ha scritto negli stessi minuti sui social: “Siamo in diretta con la nostra Karma nella Flotilla. Stanno mettendo in atto le procedure di sicurezza. Ci sono una decina di navi che avanzano, a 5 miglia da loro. Gli israeliani hanno aspettato il buio, per compiere un atto di pirateria in acque internazionali a cui stiamo assistendo in diretta. Con il nostro governo dalla loro parte, e tutto il popolo dall’altra, quella giusta”.

“I cittadini italiani intercettati a bordo della Flottilla saranno trasferiti in Israele, quindi espulsi”, ha anticipato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando al Tg1 delle ore 20 del 1 ottobre. Giovedì mattina lo stesso Tajani ha comunicato che sono 22 gli italiani arrestati (di 44 barche in tutto, 19 sono state intercettate nella notte, mentre altre 22 sono ancora in navigazione verso Gaza e due hanno cambiato rotta, dirigendosi verso Cipro) e che “già da venerdì potrebbero avvenire le prime partenze, soprattutto per chi accetterà di lasciare volontariamente Israele. Per chi rifiuterà l’espulsione immediata, sarà necessario attendere il provvedimento di respingimento dell’Autorità giudiziaria israeliana, che potrebbe richiedere 48-72 ore”.

A Genova, i portuali e l’Usb hanno immediatamente dato appuntamento al porto, al varco Albertazzi e in nottata è sfilato un corteo di almeno 3 mila manifestanti. A Roma un corteo è partito dal quartiere universitario di San Lorenzo e ha raggiunto Termini dove già erano altri attivisti al presidio stanziale chiamato “Piazza Gaza” sotto la statua di papa Wojtyla in piazza dei Cinquecento. Il presidio è stato allestito da giorni, con tende e gazebo, video collegamenti, per dibattiti, letture di poesie, costruzione di barchette di carta con i bambini, tutto in preparazione della manifestazione nazionale per la Palestina a Roma di sabato 4 ottobre. Il corteo ha poi proseguito per le strade del centro della capitale. La circolazione dei treni è stata bloccata e nella zona di piazza della Repubblica si sono schierati numerosi blindati della polizia. I partecipanti al corteo, almeno 10 mila persone, si sono quindi incanalati in via del Tritone pacificamente con l’obiettivo di raggiungere Palazzo Chigi al grido di “Dimissioni, Dimissioni” e “Siamo tutti antisionisti”. Poi sono defluiti di nuovo verso Termini e San Lorenzo verso mezzanotte.

A Napoli una manifestazione spontanea ha invaso i binari della stazione centrale bloccando la circolazione dei treni. A Milano, sempre in serata, è comparsa una scritta luminosa “Free Gaza” sul Pirellone, quando l’attacco alla Flotilla è iniziato, una folla si è radunata in piazza della Scala dove era stata allestita un’altra “Piazza Gaza” e uno spezzone del corteo, di migliaia di persone, ha bloccato simbolicamente i binari della stazione metro di Cadorna. Bloccati i treni anche alla stazione ferroviario di Pisa. A Livorno un corteo spontaneo ha raggiunto il Varco Fortezza del porto mediceo. Corteo Pro Palestina serale anche a Bologna e a Palermo; presidi in molte altre città. A Firenze il concentramento immediato in piazza Santissima Annunziata è rimasto stanziale ingrossandosi nel corso delle ore serali. Una folla in piazza anche a Torino dove la polizia ha presidiato la stazione di Porta Nuova e lì c’è stato un breve confronto tra manifestanti e celere.

Scrive Michele Palma, segretario generale della Fiom: “La Fiom partecipa allo sciopero generale indetto dalla Cgil per venerdì 3 ottobre. La Fiom partecipa allo sciopero generale indetto dalla Cgil per venerdì 3 ottobre e sarà in piazza in tutte le città per sostenere la Global Sumud Flottilla e per fermare il genocidio del popolo palestinese. L’aggressione dell’esercito israeliano contro decine di navi civili impegnate in un’azione solidale e umanitaria verso le popolazioni della striscia di Gaza è di una gravità estrema e senza precedenti. Come sempre le metalmeccaniche e i metalmeccanici sono in prima linea nella lotta contro la guerra, per l’umanità, per la dignità, per la solidarietà e il ripristino del diritto internazionale. Chiediamo al Governo italiano di intervenire per difendere l’esercizio dei diritti costituzionali dei propri cittadini impegnati in un’azione umanitaria, sanzionare il Governo Netanyahu, bloccare gli accordi commerciali e militari con Israele e per riconoscere formalmente lo Stato di Palestina”.