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L’Italia in corteo: fuori la guerra dalla storia

Oltre 80.000 persone nelle sette piazze hanno sfilato per far tacere le armi e ritornare alla via diplomatica. In prima fila Cgil e associazioni pacifiste. Notizie dalle 7 piazza. Da Collettiva.it

“Il tempo della pace è ora”. Questo hanno gridato le migliaia e migliaia di manifestanti che oggi (sabato 26 ottobre) hanno sfilato per sette città d’Italia (Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Palermo, Roma e Torino) per la giornata di mobilitazione nazionale per la pace, promossa da Giornata Europe for peace, Rete italiana pace e disarmo, Fondazione Perugia Assisi per la cultura della pace, Assisi pace giusta, Sbilanciamoci, e altre 400 associazioni, movimenti e organizzazioni, tra cui la Cgil.

I manifestanti hanno chiesto il cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo. Hanno sollecitato la convocazione di una conferenza di pace Onu per il rispetto e l’attuazione del diritto internazionale, dei diritti umani, del diritto dei popoli all’autodeterminazione e per il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Forte anche l’appello per lo stop al riarmo e all’aumento delle spese militari, alla produzione e diffusione delle armi nucleari e all’invio di armi ai Paesi in guerra. Al governo del nostro Paese, infine, è stata anche rivolta la richiesta di ritirare il recente ddl 1660, che contiene norme che tendono a limitare il diritto a manifestare.

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