Il sistema fiscale è alla base del patto di cittadinanza del Paese. Per Fracassi, Cgil, la delega del governo mina i principi costituzionali e non assicura il gettito necessario. Le mobilitazioni sindacali del 6, 13 e 20 maggio. Da Collettiva.it.
I 36 milioni di cittadini e cittadine, lavoratori dipendenti e pensionati, che contribuiscono al 90% dell’Irpes sono stati esclusi dal governo nel confronto sulla riforma fiscale. Ma le tasse sono o dovrebbero essere alla base del patto di cittadinanza, quello che garantisce i diritti costituzionali, dalla sanità all’istruzione, quello che forte del principio di solidarietà redistribuisce ricchezza tra cittadini e cittadini e tra territori. Ne parliamo con Gianna Fracassi, vice segretaria generale della Cgil.
l governo nel presentare la delega fiscale ha affermato che l’obiettivo sia abbassare le tasse a tutti, questa impostazione è coerente con la Costituzione?
La scelta è quella di dare un messaggio un po’ demagogico, abbassiamo le tasse a tutti, senza considerare il fatto che il peso del welfare, il peso della sanità, il peso degli investimenti è sulle spalle di quei 36 milioni di lavoratori e pensionati che rappresentano il 90% dei contribuenti Irpef e da cui deriva il 95% del gettito di questa imposta. La presidente Meloni oggi ha dichiarato ad un convegno di commercialisti che bisogna riscrivere il patto fiscale con il Paese; peccato che non lo voglia fare con 36 milioni di contribuenti ma solo con l’associazione di commercialisti. A proposito di Costituzione, di rappresentanza degli interessi sociali e del mancato confronto su temi importanti come questo. Perché bisogna ricordarlo: sulla delega fiscale siamo stati chiamati due giorni prima che il consiglio dei ministri la licenziasse. La Costituzione indica due principi che devono orientare il sistema fiscale del nostro Paese: la capacità contributiva di ciascuno e la progressività, non la diminuzione delle tasse. E il sistema fiscale è alla base del patto di cittadinanza che ha, a sua volta, alla base il principio di solidarietà. L’operatore pubblico, con il gettito fiscale, ha l’onere di far funzionare l’apparto statale e di garantire i diritti di cittadinanza, dalla salute all’istruzione attuando così un altro dettato costituzionale, quello della redistribuzione della ricchezza prodotta dal Paese attraverso – appunto – la solidarietà. Capacità contributiva e progressività sono enunciati nel testo della Delega ma nel dispiegarsi del testo sono messi in discussione.