L’esperto geopolitico analizza il conflitto Russia-Ucraina: «L’escalation è nelle cose giunti a questo punto: la guerra in Ucraina è diventata un mostro bulimico di tecnologia inarrestabile». Da La Stampa.
Professor Margelletti perché dal punto di vista militare i tank Leopard e Abrams sono così importanti per Zelensky?
«Perché la flotta di carri armati russi rappresenta, in termini di quantità, uno strapotere schiacciante. L’esercito di Putin dispone di oltre 10 mila mezzi. Quindi l’unico modo per dare all’Ucraina la possibilità di fronteggiare i russi con la loro invasione di mezzi corazzati seppur antiquati è quello di puntare su armi moderne e altamente performanti: possono sparare a lungo raggio con precisione e sono dotati di sistemi avanzatissimi di visione sia diurna che notturna. Una flotta del genere è più che mai necessaria per non soccombere».
Che ne pensa del famoso Orologio dell’Apocalisse che in questi giorni segna 90 secondi alla Catastrofe? Che significa? Siamo davvero a un passo dalla bomba atomica e dalla terza guerra mondiale».
«Posso dire che ben prima degli “scienziati della Catastrofe”, dalle colonne della Stampa vado ripetendo la stessa cosa da mesi. La bomba atomica non rappresenta uno scenario favolistico e surreale, ma una minaccia vera. Sono elevatissime le possibilità che ci si vada incontro. Perché le variabili dei rischi politici legati a una sconfitta dei russi sono tante e fra queste c’è, ripeto c’è, l’impiego di ordigni nucleari così come avvenne per Hiroshima e Nagasaki. Con una differenza però: queste bombe vennero impiegate prima di comprendere le conseguenze politiche di un atto distruttivo totalitario come questo. Ora lo si farebbe conoscendo queste conseguenze».