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Per la pace. Da Trieste a Palermo, cento piazze per una sola richiesta: basta guerra

Da oggi a domenica la mobilitazione della coalizione “Europe for peace” che unisce 400 associazioni, enti, sindacati. Si parte stasera a Roma con la fiaccolata in Campidoglio per finire all’Angelus

Tre giorni di mobilitazioni nelle piazze d’Italia, per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina e l’apertura di una conferenza internazionale di pace. Il movimento per la pace scalda i motori, in vista della manifestazione nazionale del 5 novembre a Roma che si terrà in piazza San Giovanni in Laterano. Da oggi e fino a domenica 23 la coalizione Europe for peace di oltre 400 realtà animerà un centinaio di città italiane con le iniziative locali delle associazioni, dei gruppi, dei sindacati.

Simbolicamente la “mobilitazione diffusa” comincia oggi, venerdì pomeriggio, a Roma, con una fiaccolata in piazza del Campidoglio. E si concluderà dopodomani ancora a Roma, in piazza San Pietro: all’Angelus delle 12 verrà aperto lo striscione scritto in inglese, russo e ucraino. Nella piattaforma della manifestazione del 5 novembre d’altronde è citato l’invito del Papa: «Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”».

Torna dunque la mobilitazione diffusa che aveva animato 60 piazze d’Italia lo scorso 23 luglio. È il fine settimana che precede la settimana Onu per il Disarmo, e arriva giusto alla vigilia dell’ottavo mese della guerra, iniziata con l’invasione russa del 24 febbraio. E torna l’appello alle Nazioni Unite perché si facciano promotrici dell’iniziativa diplomatica: lo scorso 21 settembre, in occasione della Giornata della pace, le organizzazioni italiane hanno inviato una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per un sostegno ad azioni multilaterali.

Flash-mob, marce, presidi, momenti di silenzio, incontri: l’elenco delle iniziative per il fine settimana del 21/23 ottobre al momento è a quota 85, ma gli organizzatori, viste le continue adesioni in arrivo, contano di arrivare a 100. Nel testo sottoscritto delle realtà che aderiscono a Europe for Peace si sottolinea come «l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime» portando conseguenze nefaste «anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale». Ribadendo la vicinanza alle popolazioni colpite dalla guerra, si ricorda poi come occorra cercare «una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali».

I promotori sottolineano come invece sia necessario «che il nostro Paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato avviando un percorso per una Conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro» Anche alla luce delle «rinnovate ed inaccettabili minacce nucleari».

Manifestazioni sono previste quindi in tutte le grandi città, ma anche in moltissimi centri più piccoli. Oggi pomeriggio a Bologna si tiene un convegno all’auditorium Marco Biagi e, a seguire, una manifestazione in piazza Nettuno. A Firenze corteo da piazza Sant’Ambrogio. A Genovapresidio in Piazza Ferrari. A L’Aquila sit-in in piazza Regina Margherita. A Milano presidio in piazza della Scala. A Napoli l’appuntamento per i manifestanti è in Largo Berlinguer, fermata Toledo della linea 1. Palermomanifesta davanti al teatro di piazza Politeama.

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