Vi porto i saluti di solidarietà del movimento pacifista italiano, più precisamente della campagna italiana “Sdebitarsi”, che da decenni chiede di liberare l’erario italiano dalla spesa per le armi e che a questo scopo ogni anno analizza il bilancio dello Stato, lo critica e rende pubbliche le aziende produttrici di armi che ne traggono profitto.
Cari amici
Vi porto i saluti di solidarietà del movimento pacifista italiano, più precisamente della campagna italiana “Sdebitarsi”, che da decenni chiede di liberare l’erario italiano dalla spesa per le armi e che a questo scopo ogni anno analizza il bilancio dello Stato, lo critica e rende pubbliche le aziende produttrici di armi che ne traggono profitto.
La vostra azione di oggi qui a Bonn, davanti alla sede della Rheinmetall, è seguita con grande attenzione. Abbiamo tradotto il vostro appello e lo abbiamo messo sul nostro sito web; seguiranno il comunicato stampa e una relazione sull’azione di oggi. Rheinmetall non è un’azienda di armi sconosciuta in Italia. Ma quest’anno siamo particolarmente interessati a Rheinmetall per un motivo specifico. Perché la società civile italiana ha ottenuto un’importante vittoria contro Rheinmetall nel novembre 2021.
L’espansione della famigerata fabbrica di bombe “Rheinmetall Waffe Munition” (RWM) vicino a Igelsias, in Sardegna, è stata definitivamente respinta dal Tribunale Amministrativo Superiore italiano. Il permesso concesso per l’espansione della fabbrica di bombe è stato dichiarato nullo.
Si tratta di un grande successo, anche e soprattutto per la pluriennale ed eccellente collaborazione dei gruppi pacifisti, dei sindacati e delle associazioni ambientaliste della Sardegna. Il loro primo ricorso contro l’espansione della fabbrica di bombe era stato respinto anni fa dal tribunale amministrativo competente. Tuttavia, il movimento non si è tirato indietro. Il loro ricorso contro la decisione ha comportato costi enormi, che sono stati raccolti attraverso un buon lavoro di informazione a livello regionale, grazie alle donazioni di molte persone che non vogliono vedere la loro isola ulteriormente militarizzata, soprattutto nella regione di Iglesias, dove gli effetti delle attività minerarie sfrenate degli ultimi 100 anni sono inequivocabili. La regione è ora un unico memoriale che ci ricorda i crimini commessi contro l’ambiente.
Un punto importante per il loro successo è stato l’invocazione di direttive europee, in particolare la violazione della Convenzione di Aarhus nella procedura di autorizzazione (accesso alle informazioni e ai procedimenti legali in materia ambientale), nonché delle direttive Seveso (limitazione delle conseguenze degli incidenti durante la manipolazione di sostanze chimiche pericolose).
Continua la lotta del movimento contro Rheinmetall in Sardegna. Il successo ha rafforzato l’alleanza contro la RWM. Ora chiede lo smantellamento delle strutture già esistenti dell’espansione della fabbrica di bombe, che è stata dichiarata illegale. L’obiettivo è quello di aggiungere l’intero complesso RWM al museo regionale dei crimini ambientali del passato.
Vi chiedo: guardate a questa lotta come se fosse la vostra, celebrate questo successo come se fosse il vostro! Che vi incoraggi e vi dia perseveranza nelle vostre azioni contro Rheinmetall!