Le regionali del 2020, nel loro complesso, segnano una ripresa sul piano elettorale del centrosinistra, la buona tenuta del PD e un ampliamento dei consensi per l’area di governo. Dal sito dell’Istituto Cattaneo.
Le regionali del 2020, nel loro complesso, segnano una ripresa sul piano elettorale del centrosinistra, la buona tenuta del PD e un ampliamento dei consensi per l’area di governo (PD + altri di centrosinistra + M5S). Nell’insieme delle regioni che sono andate al voto nell’ultima tornata, l’area di governo prevale rispetto al centrodestra in un rapporto di 52 a 45. Questo dato non può essere immediatamente proiettato al livello nazionale, ma segnala un equilibrio diverso da quello rilevato dai sondaggi pre- elettorali per le regionali e diverso anche da quello segnalato dai sondaggi degli ultimi mesi sulle intenzioni di voto per il Parlamento. Un indizio che sembra segnalare una tendenziale sottostima in questo momento del voto per i partiti di governo nei sondaggi e una situazione di maggiore equilibrio tra governo e opposizione nell’elettorato.
Quanto allo stato di salute dei singoli partiti, il PD si conferma primo per consensi nel complesso delle regioni chiamate al voto nell’ultima consultazione. Seguito da Lega, Fratelli d’Italia, 5 Stelle e Forza Italia. Questo dato va ovviamente letto considerando che in Campania e Veneto i voti di molti potenziali elettori di PD e Lega sono andati alle liste dei presidenti. Tenendo conto di questi voti, si ha un quadro più realistico della distanza che ancora separa i due partiti principali dalle altre forze politiche delle due aree. Il PD risulta quindi non solo stabile, con un consenso attorno al 20%. Il calo della Lega risulta ridimensionato. Restano evidenti le altre tendenze. Continuano la rapida ascesa di Fratelli d’Italia (primo partito al Sud nel centrodestra), il crollo repentino del Movimento 5 Stelle, la discesa costante di lungo termine di Forza Italia.